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Calo Demografico. Quagliariello (Magna Carta):”Continuando così ci saranno conseguenze drammatiche”

Proprio parlando del calo demografico in Italia, Gaetano Quagliariello ha esordito: "Con la Fondazione Magna Carta l'anno scorso abbiamo fatto una ricerca per comprendere quali sono le conseguenze del calo demografico.

Il presidente della Fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus per parlare della delicata questione relativa al calo demografico che ormai da diversi anni sta colpendo l’Italia.

Proprio parlando del calo demografico in Italia, Gaetano Quagliariello ha esordito: “Con la Fondazione Magna Carta l’anno scorso abbiamo fatto una ricerca per comprendere quali sono le conseguenze del calo demografico. Una di queste è che se continuiamo così il welfare che abbiamo ce lo possiamo scordare. Oltre a questo c’è il rattrappimento del mondo del lavoro. Non ci sono più giovani che siano in grado di svolgere alcune funzioni.

Proseguendo nel suo intervento, il presidente di Magna Carta ha evidenziato altre criticità: “Un altro problema è quello dell’assistenza degli anziani. Un altro ancora è il problema ecologico. Abbiamo perso 350mila persone l’anno scorso, l’equivalente della città di Firenze. Il problema è che non è sparita la città di Firenze, stanno sparendo alcuni paesini che rimangono senza presidio. Abbiamo quindi una parte di territorio italiano che rischia la desertificazione. Inoltre si iniziano a chiudere scuole e università. Noi sappiamo tutto sulle conseguenze di questa situazione, sappiamo anche che questa situazione non è immutabile”.

Infine, concludendo il suo intervento, Gaetano Quagliariello ha mostrato la situazione di altre realtà europee come Francia e Germania: “Ci sono alcuni Paesi come la Francia che stanno molto meglio di noi perché hanno diviso le politiche contro la povertà dalle politiche per la crescita demografica e hanno avuto dei risultati. In Germania dove hanno creato un diritto all’istruzione superiore per tutti, c’è stata un’inversione di tendenza. I due Paesi che stanno messi peggio sono Italia e Spagna”.