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Ambiente

Sondaggio: orsi e lupi problematici, vanno abbattuti sì o no?

“Ragazzo ucciso in Trentino da un orso mentre faceva jogging? Sarebbe – purtroppo – l’inevitabile risultato di decenni di ottusità e demagogia degli estremisti animalisti e dei loro complici politici che non hanno cultura della montagna”. Lo scrive su Twitter la deputata di FdI eletta in Trentino-Alto Adige Alessia Ambrosi.

Sulla stessa scia anche il Consigliere provinciale della Lega Salvini Trentino, Gianluca Cavada. Il recente presunto attacco dell’orso a un giovane sportivo ha riacceso il dibattito sull’effettiva convivenza tra l’uomo e i grandi predatori. In Italia, il lupo, l’orso, e il linci sono specie protette e la loro presenza sul territorio è stata restaurata grazie a programmi di ripopolamento. Tuttavia, il conflitto tra la salvaguardia della fauna selvatica e la presenza dell’uomo sul territorio è sempre più evidente.

Chi ha ragione?

  • Ha ragione Meloni nell'aver citato gli influencer (54%, 21 Votes)
  • Ha ragione Fedez che le priorità sono altre (46%, 18 Votes)

Total Voters: 39

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In merito il Consigliere Cavada ha affermato: “E’ doveroso adottare con celerità misure di contrasto,(confrontandosi a livello nazionale con i Ministri competenti) che potrebbero andare dal prelievo/contenimento sino all’abbattimento dei soggetti che si sono resi pericolosi; del resto il numero dei grandi predatori è in continuo aumento e comunque non sono più a rischio di estinzione”.

“Se non è più possibile frequentare per svago o per insediare attività economiche (allevamento ma anche turismo) i boschi che si aprono dietro le case dove si risiede – ha affermato al contempo l’Onorevole di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì – vuole dire che esiste un problema ed il problema andrà affrontato come il governo ha già indicato si debba agire, indicando nelle soluzioni dettate dagli scienziati (non quelli ideologicamente prevenuti ma quelli al servizio della ragione e dell’uomo) le risposte per arginare un rischio che ormai riguarda interi comprensori in Trentino, in Alto Adige ed in altre aree montane del Paese. Le famiglie delle aree di montagna che non fanno più giocare i bambini all’aperto sono il segno di una emergenza che solo l’ambientalismo ideologico non ha voluto vedere e prevenire. Questo estremismo insensibile alle ragioni ed alla sicurezza dell’uomo va emarginato è fermato”.