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Ambiente

La Lav si propone di dare rifugio all’orsa JJ4

L’iniziativa della LAV di individuare un rifugio sicuro per l’orsa Jj4, l’orsa che è stata oggetto di un ordine di uccisione, è stato un importante segnale di speranza per tutti gli amanti degli animali che si sono mobilitati per salvare questa creatura del bosco.

Da tempo, infatti, l’esistenza degli orsi in Trentino è stata fonte di controversie. Nonostante il loro contributo alla biodiversità del territorio e l’evidente fascino che questi animale rappresentano per molti, la loro presenza ha causato alcuni problemi di convivenza con le popolazioni locali.

In particolare, l’orsa Jj4 era stata accusata di aver attaccato alcuni animali domestici, suscitando la preoccupazione degli abitanti della zona. Al contempo in data odierna la Procura della Repubblica ha comunicato al Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna i risultati delle verifiche condotte dalla Fondazione Edmund Mach sui reperti rinvenuti sul luogo dell’aggressione al runner 26enne. Tali reperti risultano attribuibili all’esemplare problematico JJ4.

Nonostante non si avesse la certezza che questi attacchi fossero stati effettivamente compiuti dall’orsa, le autorità avevano emesso un ordine di uccisione, che ha suscitato la reazione di numerose organizzazioni animaliste.

La LAV, tuttavia, non si è limitata a protestare contro l’uccisione dell’orsa, ma ha proattivamente cercato di individuare una soluzione concreta e sostenibile per tutti. Grazie alla collaborazione dei rifugiati Trentini, è stato possibile individuare un rifugio sicuro per l’animale, che permette sia di evitare il rischio di attacchi agli animali domestici che di salvaguardare l’orsa.

L’associazione, inoltre, ha formalmente presentato la propria proposta al Presidente della Provincia Autonoma di Trento e al Ministro dell’ambiente, chiedendo di sospendere l’ordine di uccisione e permettere all’orsa di trasferirsi in sicurezza nel nuovo habitat.

L’ordinanza di uccisione, secondo la LAV, sarebbe inutile, poiché esiste già un’alternativa concreta e sostenibile per tutti. Inoltre, l’uccisione dell’orsa potrebbe configurarsi come reato di uccisione di animale ‘non necessitata’, con conseguenti ripercussioni penali.

L’associazione ha quindi annunciato la propria intenzione di presentare un ricorso al TAR per impedire l’abbattimento dell’orsa e di sviluppare un progetto di convivenza pacifica tra umani e plantigradi.

Questo progetto si baserà sulla formazione e l’informazione dei residenti e dei turisti, una gestione efficace dei rifiuti, la limitazione dell’accesso a determinate aree in certi periodi dell’anno, così come fanno altri paesi in cui vivono gli orsi. L’obiettivo è di promuovere una cultura di rispetto e valorizzazione della biodiversità del territorio, favorendo una convivenza armoniosa tra gli animali selvatici e le popolazioni locali.

Infine, la LAV ha annunciato che verranno attivate misure di tutela e monitoraggio della popolazione dei plantigradi, al fine di garantirne la sopravvivenza e la protezione. Va ricordato, infatti, che gli orsi sono stati reintrodotti in Trentino grazie al contributo economico dell’Unione Europea, in quanto specie a rischio di estinzione.

In conclusione, l’iniziativa della LAV di salvare l’orsa Jj4 e di promuovere una cultura di convivenza pacifica tra umani e plantigradi rappresenta un importante esempio di attivismo animalista e di impegno per la tutela dell’ambiente. La vicenda ha messo in luce la risposta positiva della società civile quando si tratta di salvaguardare la natura e gli animali che la abitano, dimostrando che è possibile trovare soluzioni sostenibili per tutti.