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Il Tar di Trento blocca l’ordinanza di abbattimento dell’orso MJ5

Il Tar di Trento ha deciso di sospendere l’ordinanza di abbattimento dell’orso MJ5, optando per la sola cattura. Gian Marco Prampolini, presidente di Leal, ha comunicato la notizia e ha espresso la sua soddisfazione per l’accoglimento del ricorso presentato il 20 aprile e le motivazioni formulate dallo studio legale. Secondo Prampolini e così come riportato da L’Adige, è fondamentale fermare la “follia di sterminio dei plantigradi” portata avanti dalla giunta Fugatti.

Leal ha anche l’intenzione di contestare i criteri di valutazione della pericolosità degli orsi, poiché molti animali sono vittime di azioni di disturbo spesso causate da curiosi, escursionisti, cacciatori e bracconieri. L’orso MJ5, un maschio di 18 anni, ha aggredito un uomo di nome Alessandro Cicolini la mattina del 5 marzo a Malè, all’uscita della Val di Rabbi.

La LAV ha accolto con gioia questa “nuova grande vittoria per la vita degli orsi, che vedrà l’udienza di merito prevista per il 25 maggio su istanza della LeAL“.

“Mj5, che nonostante non abbia ucciso nessuno ha visto cadere sulla sua testa la scure vendicativa del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, era stato comunque condannato a morte. Ecco perché LAV depositerà a breve un’approfondita perizia al fine di far annullare anche la definizione di pericolosità, anticamera delle condanne a morte per gli orsi del Trentino.   LAV continua a ribadire la propria disponibilità a portare in salvo gli orsi condannati a morte dalla vendicativa ricerca di sangue da parte del Presidente Fugatti.  Intanto oltre 96 mila persone hanno già firmato la nostra petizione contro la scellerata decisione di uccidere Jj4, Mj5 e M62. Le cittadine e i cittadini italiani sono dalla parte degli orsi. Mentre il Presidente Fugatti è sempre più solo”, ha affermato la LAV in una nota stampa.