Società

La Murgia dichiara di essere malata e la sua speranza è non morire con Meloni premier

In un articolo recente, la scrittrice Michela Murgia si è aperta con la sua personalissima confessione: è malata e ha ancora poco tempo da vivere. La notizia in sé è già di per sé straziante e suscita grande empatia per chiunque si trovi nella sua difficile situazione. Purtroppo, però, la riflessione della Murgia prende una piega inattesa e decisamente scomoda.

Dopo aver parlato della sua malattia e della consapevolezza di avere poco tempo davanti a sé, la scrittrice passa infatti a criticare duramente il governo Meloni, affermando senza mezze misure che si tratta di un governo fascista. Non solo: la Murgia arriva addirittura a esprimere il desiderio di morire dopo la caduta del governo, forse per avere il tempo di festeggiare.

Certo, ognuno è libero di esprimere il proprio punto di vista politico, ma in questo caso la forma della denuncia appare decisamente fuori luogo e poco opportuna. Specialmente in un momento così personale e intimo, dove la sofferenza della malattia dovrebbe invece spingere alla riflessione e alla contemplazione.

Sembra quasi che la scrittrice, a causa della sua situazione difficile e dolorosa, cerchi una sorta di riscatto politico, esprimendo un’opinione estrema e scomoda.

Personalmente, credo che la politica non dovrebbe mai entrare in simili conversazioni, soprattutto quando si tratta di una questione così privata e delicata. Proprio per questo, non si può non rimanere perplessi leggendo le parole della Murgia.

Ciò che resta è la solidarietà e la vicinanza umana alla scrittrice, auspiciando che la sua situazione possa migliorare, ma allo stesso tempo auspicando che la politica torni ad essere uno spazio di confronto sereno e rispettoso, lontano da posizioni estremiste e divisori.

Secolo Trentino