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Operazione “Maestro”: emesse condanne per più di 100 anni

L’11 maggio scorso, il Tribunale di Trento ha condannato 14 dei 23 soggetti coinvolti nella cosiddetta operazione “MAESTRO”, condotta dal Nucleo Investigativo di Trento sotto la direzione della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Le pene sommate sono esemplari, infatti, alcune pene corrispondono a 13 anni di reclusione, mentre altre di 14 e addirittura di 26 anni di reclusione.

Gli investigatori dell’Arma erano riusciti a ricostruire un traffico di stupefacenti (eroina, cocaina e hashish) che riforniva le principali piazze di spaccio trentine. Tenendo in considerazione l’enorme quantità di droga sequestrata, quasi 1500 grammi, oltre ai soldi in contanti sicuro provento dello spaccio, quasi 35.000 euro, i Carabinieri hanno estirpato di fatto dalla città un’organizzazione di traffico di droga ben radicata.

Inoltre, durante l’operazione, sono stati arrestati in flagranza di reato quattro soggetti e denunciati altri tre per ricettazione. Sono stati sequestrati anche i covi utilizzati dal sodalizio per lo stoccaggio e il confezionamento delle dosi di stupefacente.

Tutto questo è il risultato di una strategia operativa mirata e costante avviata dal Comando Provinciale dei Carabinieri già dal 2019, finalizzata al contrasto dello spaccio nel centro città ed in particolare nella zona della Portela e nella vicina piazza Dante. L’obiettivo non era solo quello di reprimere i cosiddetti pusher, ma attraverso attività investigative strutturate, come appunto è stata l’operazione “MAESTRO”, per disarticolare efficacemente e infliggere duri colpi, alle organizzazioni criminali che riempiono di droga le nostre città.

Il costante controllo del territorio è un altro importante impegno che i Carabinieri hanno assunto da molti anni. Recentemente, però, l’attività di controllo è stata potenziata grazie all’impiego dei Carabinieri di Quartiere, volto a contenere il degrado e l’insicurezza derivanti dalla presenza nelle nostre piazze di soggetti dediti allo spaccio, mediante una perseverante azione di dissuasione e inibizione. Ciò dimostra l’impegno totale dell’Arma nei confronti dei cittadini per mantenere la sicurezza pubblica.