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Caso Schwazer. Per l’ex allenatore Donati: “istituzioni sportive hanno troppo potere e fanno business”

Donati ha esordito proprio parlando della docu-serie su Schwazer, specificando: "Quello che ha aggiunto questa serie di documentari è l'allargamento ad una platea più vasta della conoscenza dei fatti, ma dal punto di vista pratico non ha aggiunto nulla, perché queste istituzioni sportive ignorano anche le leggi dei singoli Paesi

Il prof.  Sandro Donati, ex allenatore di Alex Schwazer, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci su Radio Cusano Campus per parlare della delicata vicenda di doping capitata all’atleta e della docu-serie apparsa su Netflix che racconta la vicenda dell’ex campione olimpico.

Donati ha esordito proprio parlando della docu-serie su Schwazer, specificando: “Quello che ha aggiunto questa serie di documentari è l’allargamento ad una platea più vasta della conoscenza dei fatti, ma dal punto di vista pratico non ha aggiunto nulla, perché queste istituzioni sportive ignorano anche le leggi dei singoli Paesi, valgono solo la loro parola e le loro procedure sommarie. La sostanza quindi non è cambiata, semplicemente la serie ha aiutato a far capire che ci sono dei problemi che vanno al di là anche del caso Schwazer, che ci sono problemi di un eccesso di autorità di queste istituzioni sportive che in realtà fanno business”.

E ancora, prima di concludere: “C’è stata una normalizzazione del sistema anti-doping, affinché fosse innocuo, attualmente sono le stesse istituzioni internazionali che controllano se stesse. Cercheranno sempre di tenere i controlli a un livello tale che non faccia una strage interna. Io auspicherei un sistema serio che faccia la prevenzione in modo che i problemi vengano risolti alla radice. Con il passaporto biologico ad esempio molti problemi sarebbero prevenuti. I controlli vengono fatti solo sugli atleti principali, ma l’industria farmaceutica il business lo fa con tutti gli altri”.

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