Massimo Gargano, direttore Generale di ANBI, l’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci su Radio Cusano Campus, per parlare della difficile situazione che sta attraversando l’Emilia Romagna, colpita da un’ondata eccezionale di maltempo che ha causato numerosi problemi.
Il Direttore Generale Gargano ha esordito fornendo il proprio pensiero in merito alle alluvioni e esondazioni, specificando: “Lo sforzo che l’Italia deve fare è che ognuno deve mettere se stesso a disposizione del Paese quando ha delle responsabilità di area vasta. Questo è ciò che i consorzi di bonifica hanno fatto, ma la cultura dell’emergenza continua a prevalere su quella della prevenzione. C’è un tema abbastanza evidente in tutte le nostre città, la manutenzione. Dato che è considerata costosa non si fa più e allora noi abbiamo le caditoie dei marciapiedi completamente otturati. A Bologna, un fioraio lamentava il fatto che la sua attività era costruita su un canale. La legge sul consumo del suolo, le mancate manutenzioni, il cemento e l’asfalto che vincono sul tutto, abbinati al cambiamento climatico, al posizionamento dell’Italia sul bacino Mediterraneo, fa sì che cada sul territorio in due giorni la pioggia che cade in un anno, i canali si trovano a non riuscire a scaricare in mare, l’acqua si alza, riempie tutti i canali di bonifica ed esonda.
E ancora: “La colpa è trasversale. Noi possiamo fare tre cose: tentare di trasformare siccità e alluvioni in opportunità, raccogliendo quest’acqua quando è troppa per metterla a disposizione quando manca. Possiamo fare innovazione. Possiamo immaginare come mettersi a disposizione dei nuovi utilizzi, ad esempio le reflue, depurandole e utilizzandole. Questo è un lavoro che richiede scelte importanti, pianificate e richiede risorse”.
Infine, concludendo il suo intervento, Massimo Gargano ha poi rincarato: “Con Dl siccità è stato creato un contenitore, l’obiettivo è di andare a monitorare e uniformare una serie di dati e coordinare tutti quelli che si occupano del problema. Stiamo lavorando e confidiamo molto che esca un prodotto finale che sia utile davvero al Paese”.