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Ambiente

Marini: “Passata la mia risoluzione sulla pulizia dei bacini artificiali”

Il Consiglio provinciale ha approvato ieri una proposta di risoluzione avanzata dal Consigliere Alex Marini del M5S riguardo alle modalità di gestione dei bacini del Trentino, specie in fatto di pulizia dei fondali dei bacini artificiali per garantire la massima efficienza ecologica ed ambientale e la vitalità dei corsi d’acqua connessi.

«Il Consiglio – dice l’esponente del M5S – ha deciso che la giunta riferisca entro 60 giorni su come intende definire le norme di attuazione del Piano tutela delle Acque, tenendo conto anche della funzionalità ecologica dei corpi idrici connessi ai grandi impianti di derivazione idroelettrica. Si tratta di un passo avanti che colma un vuoto regolamentare e che darà la possibilità di far valere le ragioni dell’ecologia e della tutela ambientale nell’ambito della produzione idroelettrica che ci darà la possibilità di informare e rendere partecipi i cittadini rispetto a come l’ente pubblico intende gestire la loro acqua, l’energia da essa prodotta e sui fiumi che danno vita a tutto il nostro territorio».

In Trentino è in uso da anni un sistema di svuotamento dei bacini artificiali dai sedimi basato sull’utilizzo di idrovore. I sedimenti vengono convogliati verso la condotta forzata del bacino e quindi scaricati attraverso la turbina. Questo sistema permette di non sprecare acqua per diluire i fanghi, dato che per la diluizione si ricorre all’acqua che viene turbinata. Da un punto di vista ambientale tale metodologia di svuotamento dai sedimi appare presentare due limiti: a monte del punto di immissione del limo, si finisce col privare un tratto di fiume di sedimenti fini, utili al mantenimento delle sue funzionalità ecologiche, mentre, per ciò che riguarda i sedimenti più grossi, siccome il loro pompaggio in condotta danneggerebbe l’impianto essi vengono prelevati previa setacciamento dell’alveo e quindi smaltiti come rifiuto. Tuttavia tale materiale è utile al garantire il mantenimento della salute del corso d’acqua e andrebbe quindi scaricata sulle sponde a valle delle opere di scarico di piena della vasca artificiale, in modo da permettere a questi sedimenti di tornare in circolo contribuendo al mantenimento della funzionalità del fiume.