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Incidente Casal Palocco. Valdiserri: “Agghiaccianti i video. Va introdotta l’educazione stradale nelle scuole”

"Secondo me, se vogliamo affrontare in maniera costruttiva questa vicenda dobbiamo scindere due piani. Il primo è quello di cronaca. Un bambino di 5 anni è morto e la mamma è ricoverata in ospedale. Ancora non si rende conto della tragedia immane che le è capitata.

Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera e padre del ragazzo morto lo scorso anno dopo essere stato investito in via Cristoforo Colombo, a Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci, per commentare il tragico incidente avvenuto a Casal Palocco dove ha perso la vita un bambino di 5 anni.

Valdiserri ha esordito commentando il fatto che sembra che i ragazzi sul Suv che hanno causato l’incidente stessero facendo una challenge per i social, specificando: “Secondo me, se vogliamo affrontare in maniera costruttiva questa vicenda dobbiamo scindere due piani. Il primo è quello di cronaca. Un bambino di 5 anni è morto e la mamma è ricoverata in ospedale. Ancora non si rende conto della tragedia immane che le è capitata. Ci saranno lunghe indagini, perizie, che ci racconteranno storie che sarà importante sapere. È chiaro che quei ragazzi non solo hanno sbagliato, ma speriamo si rendano conto il prima possibile di aver sbagliato qualunque sia l’esito delle indagini della polizia. I video che ho visto mi hanno agghiacciato, come ostentare la macchina da un miliardo rispetto alla Smart. Questo ti fa capire che qualcosa lo abbiamo sbagliato con i nostri ragazzi. Poi, come dici tu, c’è la parte social che in qualche modo dobbiamo provare a riprendere in mano. A me è venuta in mente la genesi di queste challenge, e mi pare che fosse quella della doccia ghiacciata, del tuffo nei cubi di ghiaccio. Questa idea della challenge in partenza è una buona idea. Poi l’uomo ha il tocco di Mida al contrario e tutto quello che riusciamo a toccare lo trasformiamo in fango. Io sono contro l’uso del telefono in macchina. La guerra tra generazioni è come la guerra tra poveri, ci viene indotta da fuori. Noi non vogliamo stare buoni, vogliamo fare la rivoluzione. Abbiamo imparato a non fumare più nei cinema, all’inizio quella legge ci poteva sembrare stupida ma adesso no. Allo stesso modo questo deve diventare l’obiettivo sulle strade. La strada ci deve portare dal punto A al punto B per poter fare le nostre attività. Se hai bevuto o ti sei fatto una canna non puoi guidare. Faccio sempre più fatica a capire perché uno debba usare un Suv in un centro storico.

Successivamente il giornalista ha risposto alla domanda, “Lei ha fatto un appello al ministro Valditara per rendere obbligatoria l’educazione stradale nelle scuole. C’è stato un riscontro?“: “Come no! Siamo anche in contatto con il ministro Salvini. Ci stanno lavorando. I tempi della burocrazia non sono quelli che vorremmo noi. Non mi posso illudere che tragedie terrificanti come quella di Casal Palocco possano cambiare le cose. Quello che so è che è allo studio una revisione per ora parziale del Codice della strada. Penso che 6-8 ore da introdurre come educazione stradale nelle scuole siano importanti. Si può partire con una specie di giorno da introdurre per l’educazione stradale in cui obbligatoriamente in tutte le scuole d’Italia si debba dedicare almeno un giorno al tema. Gettato il seme di un giorno, vorremmo ci fosse una continuità. È la prima causa di morte tra gli 0 e i 24 anni.