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Cultura

Il tramonto della Luna: l’ultima poesia di Leopardi

Qual è esattamente l’ultima poesia scritta dal Poeta Giacomo Leopardi? E’ il tramonto della luna che è una poesia di rara bellezza, caratterizzata da un linguaggio semplice e cristallino, che si snoda in quattro strofe di uguale lunghezza. La scontata trama della poesia rimanda al concetto di transitorietà e alla rappresentazione del tempo che scorre inesorabilmente.

Nella prima strofa, Leopardi descrive il tramonto della luna come un evento che si ripete regolarmente e inesorabilmente ogni notte. La luna si alza e poi si spegne, lasciando il cielo in preda all’oscurità. Questo ciclo perpetuo diventa simbolo della vita umana, destinata ad un inesorabile declino e alla morte. Leopardi si identifica con la luna, che scompare ogni notte, lasciando dietro di sé solo la tristezza e l’oscurità.

Nella seconda strofa, possiamo trovare il poeta che esprime il suo desiderio di abbandonare ogni forma di speranza e consolazione. L’amore, la felicità, la gioia sono solo illusioni che si dissolvono di fronte alla realtà della sofferenza e della morte. Leopardi ritorna nuovamente al motivo del tempo, sottolineando la sua natura ineluttabile e implacabile. La vita è un continuo fluire, che porta con sé solo l’ineluttabile fine.

Nella terza strofa, vi è da parte di Giacomo Leopardi l’introduzione del concetto di nulla. La morte è vista da lui come la fine assoluta, l’annientamento totale. Non c’è speranza di una vita oltre la morte, non c’è una consolazione nell’idea di un aldilà. La poesia raggiunge il suo punto culminante con l’affermazione: “E il mistero / Non svela, né palesa alcuna cosa”.

Infine, nella quarta strofa, Leopardi conclude la sua opera con una nota di disillusione e amarezza. Il mondo è pieno di sofferenza, privo di significato e scopo. L’uomo è condannato a vivere in un universo freddo e indifferente, senza alcuna speranza di fuga o consolazione.

Il tramonto della luna rappresenta quindi l’ultima e definitiva poesia di Giacomo Leopardi, che condensa in sé i temi fondamentali della sua poetica. La luna, simbolo della Natura e del trascorrere del tempo, diventa uno specchio dell’anima umana, riflettendo la sua tristezza e la sua inquietudine. La poesia si chiude con una visione pessimistica e disillusa del mondo, in cui la morte e la sofferenza sono inevitabili, e il senso della vita è irrimediabilmente perduto. Qui di seguito il testo:

Quale in notte solinga,
Sovra campagne inargentate ed acque,
Là ’ve zefiro aleggia,
E mille vaghi aspetti
E ingannevoli obbietti
Fingon l’ombre lontane
Infra l’onde tranquille
E rami e siepi e collinette e ville;
Giunta al confin del cielo,
Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
Nell’infinito seno
Scende la luna; e si scolora il mondo;
Spariscon l’ombre, ed una
Oscurità la valle e il monte imbruna;
Orba la notte resta,
E cantando, con mesta melodia,
L’estremo albor della fuggente luce,
Che dianzi gli fu duce,
Saluta il carrettier dalla sua via;