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Politica locale

Divina parla e cerca di mettere all’angolo Fugatti

Le recenti dichiarazioni dell’ex senatore Sergio Divina sulla necessità di unità all’interno della coalizione di centro destra e il paragone tra il governatore Maurizio Fugatti e Ugo Rossi, conducono a riflettere sulla situazione politica del Trentino.

È indubbio che la coalizione di centro sinistra abbia vissuto una fase di divisioni e contrasti che l’hanno portata alla sconfitta nel 2018. L’assenza di unità ha sicuramente contribuito al risultato negativo delle elezioni. Ed è proprio su questo aspetto che Divina mette l’accento, sottolineando l’importanza di evitare gli stessi errori commessi dalla sinistra.

Tuttavia, le dichiarazioni dell’ex senatore appaiono tardive e rischiano di non essere prese in considerazione da alcune componenti della coalizione. In particolare, Fratelli d’Italia, se decidesse di rimanere al di fuori della coalizione, potrebbe non trovare un sostegno sufficiente in una Provincia che storicamente non è stata particolarmente amica del partito di Giorgia Meloni – eccezione sono state le ultime elezioni nazionali – e precedentemente di Alleanza Nazionale.

Urzì a riguardo ha affermato: “Al senatore leghista Divina va riconosciuto il merito di aver interpretato quello che è un sentimento che a noi risulta estremamente diffuso anche fra gli amici fraterni della Lega con i quali governiamo straordinariamente l’Italia intera e ormai gran parte delle regioni italiane, con uno spirito di squadra che solo alcune rigidità totalmente incomprensibili a livello locale impediscono di trasferire anche in Trentino negando la possibilità di mettere in moto una campagna vincente che permetta di avere cinque anni di governo del rinnovamento”.

La gestione della vicenda delle elezioni provinciali a oggi merita particolare attenzione dato che finora l’intera situazione non sembra essere stata gestita nel migliore dei modi, creando una frattura che giorno dopo giorno si fa sempre più insanabile. A riguardo Urzì ha affermato che: “A chi volesse maliziosamente sottintendere, dietro le parole del senatore Divina, schemi preconfezionati diciamo da subito che farebbe torto in primis proprio alle profonde riflessioni innescate dall’alto dirigente della Lega sul metodo di lavoro sinora impresso dal vertice locale della coalizione uscente incapace di costruire quel senso di adesione ad un progetto unitario che invece è nell’interesse del Trentino. E di ciò certamente noi siamo grati al Sen. Divina nella differenza positiva dei nostri posizionamenti che però per noi rappresentano un valore aggiunto e non un limite”.

Da un lato, vi è il gruppo dirigenziale della Lega Salvini Trentino, che può vantare un consenso sul territorio e non intende cedere la leadership dopo anni di duro lavoro. Dall’altro lato, c’è una formazione politica che sta cercando di affermarsi sul territorio, attingendo anche a personaggi che gravitano intorno al centrodestra, ma che non hanno ancora l’esperienza di governo paragonabile a quella della Lega, attualmente al governo della Provincia Autonoma di Trento. E in un contesto del genere un dialogo pare sempre più difficile.

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