La città più bella del mondo, ma più in generale l’Italia intera, ha un problema cruciale che sta minando la salute dei suoi cittadini – la mancanza di dottori di famiglia. I medici di base presenti a Venezia – così come nel resto d’Italia – sono ormai prossimi alla pensione, lasciando intere comunità senza gli attori principali di una cura primaria efficiente. L’Azienda Sanitaria della città di Venezia, per esempio, affrontando questa situazione critica, ha deciso di avviare una campagna promozionale a tutto campo, rivolgendosi ai professionisti sanitari di tutto il mondo. Tuttavia, ciò che desta maggiore attenzione è lo slogan scelto per questa iniziativa: “Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta”. Questo slogan, affiancato a un’illustrazione realizzata dal famoso disegnatore veneziano Lucio Schiavon, ha sicuramente catturato l’attenzione, ma non ha mancato di generare controversie.
La cronica mancanza di medici di base solleva serie domande sulla qualità della nuova generazione di dottori. Non intendendo mettere in dubbio il loro impegno e la loro dedizione, ma si tratta di una riflessione doverosa e inevitabile. La mancanza di competizione e stimolo professionale dovuta alla scarsità di medici può portare ad un abbassamento della qualità. La competizione sana e la continua ricerca dell’eccellenza sono il motore che spinge i medici a migliorare costantemente la loro pratica e ad essere allineati alle più recenti scoperte scientifiche. Senza questa spinta, potremmo trovarci di fronte a medici meno preparati o, peggio ancora, meno motivati a curare al meglio i pazienti.
Un altro aspetto critico è il sistema che impedisce ai giovani di seguire la propria vocazione. Attualmente, un giovane ragazzo che desidera intraprendere la carriera medica deve superare un numero chiuso a medicina. Questo sistema limita drasticamente il numero di studenti ammessi all’università, creando certamente una situazione di sicurezza lavorativa a scapito della vera e propria passione per la professione. Molte volte, coloro che riescono ad accedere alla facoltà di medicina lo fanno più per la garanzia di trovare lavoro garantito che per una vera passione per l’arte di curare.
È pertanto più che mai urgente procedere all’abolizione del numero chiuso a medicina. E’ di assoluta importanza dare a tutti gli studenti meritevoli la possibilità di perseguire i propri sogni e seguire la propria vocazione senza limitazioni burocratiche. Solo così potremo garantire una nuova generazione di medici preparati, motivati e pronti a prendersi cura della salute dei cittadini.
La situazione critica della penuria di dottori di famiglia a Venezia è solo un esempio di un problema più ampio che affligge numerosi paesi. È necessario affrontare la questione con urgenza, promuovendo una revisione del sistema che consenta una maggiore attrazione e formazione di medici qualificati. La salute dei cittadini non può essere compromessa da una carenza nella professione medica e tutti gli sforzi devono essere compiuti per garantire una cura primaria adeguata e di alta qualità.