Zaki è libero e tutti ne siamo felici. Ma un minimo di cortesia, rispetto e riconoscenza verso i vari governi italiani che man mano si sono succeduti doveva averla. L’Italia da anni e con vari governi si era impegnata per la sua liberazione, anche se l’unico legame, è cittadino egiziano, era l’iscrizione a una università italiana.
Di casi Zaki il mondo, purtroppo, è pieno. Che l’Italia con la sua diplomazia si sia impegnata per la sua liberazione non era un atto scontato e dovuto, anzi.
Un grazie sarebbe stato gradito.
Franco Perlasca
