Egregio Direttore, vorrei fare alcune considerazioni relativamente alla super lista che Fratelli d’Italia sta costruendo per le prossime elezioni amministrative della Provincia di Trento del 22 ottobre 2023. Infatti, dall’articolo apparso sulla stampa di oggi, 9 agosto 2023, sono elencati molti nomi illustri, sia di candidati che hanno sempre vissuto una carriera politica di destra, sia di candidati che hanno, invece, vissuto tutt’altra carriera politica, sia candidati esponenti di mondi diversi dalla politica, i cosiddetti “candidati della società civile”. Innanzitutto vorrei fare i complimenti al comitato elettorale di Fratelli d’Italia: se veramente riusciranno a creare una lista con tutti questi nomi illustri, direi che avranno fatto un gran bel lavoro. Leggere che nella lista del partito della premier Meloni candidano persone come Claudio Cia, Katia Rossato, Francesca Gerosa, Giuseppe Urbani, Silvia Zanetti, Andrea Merler non stupisce affatto, in quanto trattasi di persone che sono sempre appartenute a questo mondo politico.
Fa specie, invece, leggere che tra i candidati potrebbero esserci persone, invece, che non hanno mai appartenuto ad un mondo politico così estremo; parlo di Carlo Daldoss, ex assessore tecnico della giunta Rossi, e Giacomo Bezzi, ex esponente di un mondo, mi viene da dire, molto più centrista rispetto a quello di Fratelli d’Italia. Vi sono poi persone della società civile e molto conosciute sul territorio, come Ferrazza, Cosi, Zenatti e Cellucci che, essendo stati contattati dal partito della premier Meloni ed avendo visto la forza che ha, hanno, presumibilmente, pensato di saltare sul carro vincente senza pensarci due volte.
Credo che una riflessione vada però fatta. “Saltare” sul carro vincente è molto facile, ma mi piacerebbe vi fosse coerenza tra ideali del candidato ed ideali del partito. Saltare sul carro di Fratelli d’Italia solo perché è, oggi, il partito più forte, senza nemmeno pensare alla storia di questo partito, a cosa questo partito rappresenta e agli ideali/vision politica che ha, significa uccidere la politica.
Come in tutte le cose, anche nella politica la coerenza deve essere al primo posto; non c’è coerenza in chi salta sul carro di Fratelli d’Italia perché è il partito più forte. Ricordiamo il carro del PATT del 2018: tutti erano diventati improvvisamente autonomisti e guarda ora che fine hanno fatto (devono aggregarsi ad altre forze politiche per poter costruire una lista). Gli ideali e la coerenza vanno messi al primo posto. Se non lo si fa, si fa male alla politica, la si distrugge.
E chi si recherà alle urne ad ottobre dovrebbe pensare alla coerenza tra candidato e lista in cui è inserito; votare Carlo Daldoss nella lista Fratelli d’Italia non è affatto coerente. A meno che i candidati cerchino di approfittare della disponibilità di una lista per riuscire a far parte del consiglio provinciale per poi lasciare la lista in quanto totalmente diversa da loro…ma questo sarebbe l’ennesimo sfregio della politica, in quanto la politica “ad personam” non è politica.
Lorenzo Rizzoli – Trento
Egregio Dottor Rizzoli, sono d’accordo con quanto da lei affermato in merito alla lista di Fratelli d’Italia. Soprattutto per quanto riguarda il Trentino, ma la questione riguarda l’intera Italia, vi è un avvicinamento al centro da parte della compagine di Giorgia Meloni che sta, verso centro appunto, raccogliendo classe dirigente e potenziali candidature. Questo tema lo abbiamo già affrontato in diversi articoli, ma con l’occasione vorremmo evidenziare – così come da Lei sottolineato – un ulteriore problema, ossia un eccessivo spostamento, per inclusione, a sinistra.
Negli ultimi tempi, il partito sembra aver abbandonato alcune delle proprie principali posizioni conservatrici e nazionaliste, posizioni valoriali e di pensiero, per abbracciare temi e politiche più vicine alla sinistra, maggiormente liberiste e internazionaliste, con l’adesione di persone che difficilmente possono essere considerate di area. Persone spesso provenienti e formatesi in un humus culturale e politico lontano da ciò che il partito della Premier, fino allo scorso settembre, rappresentava con vigore. Questo cambiamento di rotta può mettere in discussione l’identità stessa di Fratelli d’Italia e confondere gli elettori che si aspettano una chiara alternativa di centrodestra.
È importante ricordare che il successo, nel medio termine, di un partito politico si basa sulla capacità di rappresentare prima e soddisfare dopo, le aspettative degli elettori. Sarà quindi il corpo elettorale stesso a valutare se questo spostamento verso posizioni centriste se non di sinistra con il conseguente abbandono delle posizioni originarie rappresentano effettivamente un beneficio per il partito e per il Paese nel suo insieme.
Raimondo Frau
Presidente dell’Associazione Secolo Trentino – La terra degli Avi