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Trento. Il Garante dice stop ai progetti Marvel e Protector

Stop per quanto riguarda i progetti relativi alla sicurezza Marvel e Protector che interessavano il Comune di Trento e la Fondazione Bruno Kessler. I due progetti, che prevedevano un finanziamento dall’Unione Europea, prevedevano uno studio sulla maggiore sicurezza in città. Nello specifico il progetto MARVEL è finanziato tramite la call “ICT-2018-20” del programma Horizon2020, ha durata triennale (da gennaio 2021 a dicembre 2023) e mira ad individuare particolari situazioni (fra cui adunanze non pacifiche, eventi o atti criminosi) tramite analisi video ed audio in tempo reale a cui vengono applicate tecniche di intelligenza artificiale, senza violare l’etica e la privacy

A commentare la notizia il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che in una nota ha affermato: “Come un fulmine a ciel sereno sull’Amministrazione Comunale, giunge la decisione del Garante della privacy che di fatto bacchetta il Sindaco e stoppa i progetti “Marvel” e “Protector” in collaborazione con la Fondazione FBK”.


Fratelli d’Italia assieme a moltissimi cittadini e ad alcune associazioni, aveva sempre criticato la decisione di affidare all’intelligenza artificiale e ad un algoritmo il controllo delle zone sensibili della nostra città.

“Siamo stati accusati – si legge nella nota – dal Sindaco di non volere la sicurezza sul territorio, quando in realtà in questi anni siamo sempre stati in prima linea nella richiesta di telecamere ad alta risoluzione, controllate da remoto da operatori qualificati. Anzi, l’Amministrazione Comunale ha tergiversato in più di un’occasione davanti alle nostre richieste di nuove installazioni in zone sensibili attualmente sprovviste di videosorveglianza”.

Il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha poi ricordato che secondo il Garante dunque, vi sarebbero delle violazioni relativamente alla possibilità del Comune di partecipare in attività di ricerca sulla materia ed è stata giudicata insufficiente la tecnica utilizzata per rendere anonime le persone.
“Non vi è dunque nessun tipo di sufficiente garanzia della anonimizzazione dei dati, delle voci e dei volti. Chiediamo nuovamente di rimuovere i microfoni da Piazza Duomo e dalle zone dei tranquilli caffè della città di Trento. Impegniamo più risorse nel controllo dei parchi, dei sottopassi e delle zone calde di Trento come Piazza Dante, Piazzetta Da Vinci, la Portella, Piazza Mostra ecc.
Come detto, abbiamo sempre sostenuto le telecamere per la sicurezza dei cittadini, ma sicuramente non le intercettazioni generalizzate!
Davanti a tali autorevoli constatazioni che avvalorano le perplessità che avevamo manifestato sin da subito, non possiamo certo accontentarci della volontà di Ianeselli di adempiere alle decisioni del Garante della privacy, ma chiediamo con forza al Sindaco che spieghi ai cittadini che fine hanno fatto i dati rilevati in tutti questi mesi e dove sono conservati.
Chiederemo ulteriori spiegazioni in aula al Sindaco, sperando che non mantenga lo stesso atteggiamento tenuto durante l’intervista mandata in onda da un’emittente televisiva nazionale”, conclude la nota del Gruppo consiliare.