Nuova normativa in Danimarca – così come riferito da Tgcom24 – che prevede il divieto di bruciare in roghi il Corano e altri testi religiosi. La nuova norma, infatti, condanna il “trattamento inappropriato dei testi di significativa importanza religiosa per una comunità religiosa riconosciuta”. Di conseguenza, oggi diventa un reato bruciare o deturpare, ad esempio, il Corano o la Bibbia. La pena è la multa o la reclusione fino a due anni.
La norma introdotta ha visto una lunga battaglia che ha visto i partiti di opposizione di ogni genere accusare il governo di rinunciare sia alla spina dorsale che ai principi limitando la libertà di espressione e “piegandosi al veto dei prepotenti”.
Anche la presidente dei democratici danesi, Inger Støjberg, ha manifestato le sue perplessità in merito alla legge affermando che: “È una dichiarazione di bancarotta da parte del governo”. De Radikale, unico partito di opposizione, ha deciso di sostenere il disegno di legge, che è stato approvato con 94 voti favorevoli e 77 contrari.
Il disegno di legge è nato alla luce dei fatti avvenuti in questi ultimi mesi che – come riporta sempre Tgcom24 – ha visto il verificarsi di roghi di diverse copie del Corano in alcune città danesi, suscitando la reazione popolare in numerosi Paesi islamici, con proteste anche violente, spesso davanti alle ambasciate dei due Paesi.