Diego Abatantuono è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del programma “Touché”, in onda la domenica dalle 18 alle 19.30, condotto da Paola Perego e Adriano Panatta, con Nicoletta Simeone per parlare, tra le varie, della sua lunga carriera e del suo rapporto di amicizia con Adriano Panatta.
L’attore ha esordito parlando della sua amicizia con Adriano Panatta: “Ci accomuna il senso dell’umorismo, è una condizione per arrivare all’intelligenza. E credo una filosofia di vita abbastanza simile per molto tempo e anche oggi. Abbiamo giocato a tennis insieme, abbiamo riso. Abbiamo fatto il nostro lavoro con molta professionalità, divertendoci molto e tentando di diventare vecchi con una bella famiglia. Senza rimpianti. Ho rifiutato molte cose di lavoro ma non ho frequentato marginalmente i miei figli. Sono tre tra le persone migliori mai conosciute. Il vero orgoglio è quello, avere dei figli di qualità”.
Diego Abatantuono ha poi proseguito aggiungendo: “Il mio percorso da attore? Non è stato facile, ma è stato molto legato al destino e alla fortuna. Bisogna capire i tempi. Mi ricordo quando era stato utilizzato tantissimo il personaggio del terroncello, che era molto divertente e aveva anche un peso, non era così leggero. Dopo Pupi Avati, Salvatores era praticamente semi-esordiente, abbiamo convinto noi il produttore a fargli fare ‘Marrakech”. E’ la scelta anche di lavorare con delle persone di qualità, ma la qualità non è che si vede subito. Devi frequentarli un po’, capire come sono fatti, avere fiducia tu in loro e loro in te. E alla fine si va avanti bene insieme. Il film ‘Il barbiere di Rio’? E’ uno di quei film che tira molto su il morale”.
Successivamente, Abatantuono, si è soffermato anche sul film, “Improvvisamente a Natale mi sposo”: “Carol Alt che interpreta la mia fidanzata? E’ l’unica parte un po’ surreale del film, di fantasy. E’ molto più alt che Carol (scherza)”.
Infine, in chiusura, Adriano Panatta ha raccontato: “Una sera io e Diego eravamo a Poltu Quatu e abbiamo parlato in francese due ore con Alba Parietti. Non si sa perché. Eravamo un po’ bevuti. Poi abbiamo rubato un motorino da una barca e facevamo le corse nei vialetti. Due omoni di cento chili su questa cosa qui”. E Abatantuono ha aggiunto: “Alba ha iniziato come quella che sapeva il francese, quando è andata via si era convinta che noi due lo sapessimo e lei no. Comunque, voglio lavorare con voi. Sono pazzo per la radio”.