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Conte: “Meloni governi se ne è capace”

E’ un Conte di lotta quello che è intervenuto sulla Stampa, così come poi rilanciato da Italpress, quello che parla di Giorgia Meloni. Lo si è notato dagli ultimi interventi fatti e l’intervista è nel solco di un preciso percorso politico di rilancio del M5S.

“Meloni ha preso voti sfruttando il suo ruolo di opposizione a tutto e tutti, mostrandosi forte, coraggiosa, aggressiva. Ma una volta arrivata a Chigi si è rivelata supina nei confronti di Bruxelles e succube nei confronti di Washington. Questo euro-atlantismo acritico fa impallidire il confronto con i nostri peggiori governi tecnici. Lei stessa soffre questo tradimento politico, le provoca un corto circuito mentale cui cerca di sopperire con la comunicazione, mischiando realtà e falsità”, ha affermato Giuseppe Conte.

Conte del resto è in una fase di chiaro rilancio. Affrontata a testa alta la questione relativa alla sua dichiarazione dei redditi che evidenziava un reddito di meno di 25 mila euro affermando: “Si dovrebbe parlare del crollo del potere di acquisto e degli stipendi troppo bassi degli italiani. Per i giornali e alcuni esponenti della maggioranza Meloni pare però più interessante la mia dichiarazione dei redditi per l’anno 2022, pari a 24.359,00 euro lordi”, Conte nel corso dell’intervista a La Stampa ha anche aggiunto: “Meloni governi se ne è capace. Il suo problema con le lobby è che ne sta favorendo alcune e quindi si ritrova le altre contro, il suo è un governo neo-corporativo fortemente selettivo che non riesce ad avere una visione generale per il Paese”.

Intervista a La Stampa a parte, sui social Conte aveva affermato qualche giorno fa sul caso Pozzolo: “Un operaio si fa problemi prima di denunciare un politico.  È il frutto più amaro di una politica arrogante, che si crede onnipotente e trasmette ogni giorno la sensazione che ci siano cittadini di serie A e di serie B.  Una politica che ferma treni dove vuole perché deve scendere il Ministro.  Una politica che non paga mai per i suoi sbagli. Una politica che premia amici e familiari. Una politica che porta armi a una festa con le famiglie e se parte uno sparo pensa di farla franca.  Una politica che reintroduce i vitalizi per i politici mentre dice no al salario minimo per i lavoratori sottopagati e taglia sostegni per le famiglie che vivono ai margini, in condizione di povertà assoluta. Non arrendiamoci a questo degrado”.