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Stellantis. Sbarra (Cisl): “Governo si faccia garante di patto tra istituzioni, impresa e sindacati su rilancio del settore auto in Italia”

Ad affermarlo è stato il leader Cisl, Luigi Sbarra, intervenuto oggi concludendo il consiglio generale della Cisl di Salerno. L'esponente di Cisl, nel corso del suo intervento, è tornato a sostenere anche la necessità di “una nuova politica dei redditi per contrastare un’inflazione che pesa ancora moltissimo su milioni di lavoratori, pensionati e famiglie”.

“Ci aspettiamo da Stellantis un impegno serio e responsabile ad investire in tutti gli stabilimenti italiani a cominciare da Pomigliano aumentando la produzione di auto in Italia, garantendo i livelli occupazionali. A Tavares vogliamo ricordare che gli incentivi sono risorse pubbliche e non regalìe. Il Governo si faccia garante di un patto tra istituzioni, impresa e sindacati sul rilancio del settore auto nel nostro paese”.

Ad affermarlo è stato il leader Cisl, Luigi Sbarra, intervenuto oggi concludendo il consiglio generale della Cisl di Salerno. L’esponente di Cisl, nel corso del suo intervento, è tornato a sostenere anche la necessità di “una nuova politica dei redditi per contrastare un’inflazione che pesa ancora moltissimo su milioni di lavoratori, pensionati e famiglie”.

“Dobbiamo rinnovare tutti i contratti, pubblici e privati, accelerare gli investimenti rafforzando la governance partecipata del PNRR a partire dai territori per guadagnare al riscatto il Mezzogiorno, colmando quei divari occupazionali, economici e infrastrutturali che feriscono la giustizia e frenano lo sviluppo” ha poi continuato.

“L’agenda 2024 per la Cisl è sorretta da due principi cardine su cui costruire crescita e coesione: partecipazione, intesa sia come evoluzione delle relazioni industriali, sia come metodo di codeterminazione sociale delle politiche di sviluppo. E redistribuzione che non significa solo equità e giustizia sociale, ma anche possibilità di indirizzare sulla crescita risorse altrimenti bloccate nelle rendite delle fasce più forti” ha poi concluso Luigi Sbarra.