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Scuola. Troppe aggressioni contro gli insegnanti

Nell'ultima settimana ha fatto molto discutere quanto accaduto presso un Istituto Tecnico Commerciale di Corigliano - Rossano in Provincia di Cosenza dove uno studente sedicenne ha aggredito fisicamente un proprio professore, reo di avergli dato un voto troppo basso durante un'interrogazione.

Nell’ultima settimana ha fatto molto discutere quanto accaduto presso un Istituto Tecnico Commerciale di Corigliano – Rossano in Provincia di Cosenza dove uno studente sedicenne, iscritto al terzo anno, ha aggredito fisicamente un proprio professore, reo di avergli dato un voto troppo basso durante un’interrogazione.

Nello specifico, stando anche a quanto riporta Rai News, lo studente avrebbe aspettato fuori dall’Istituto il professore che l’aveva interrogato nelle ore antecedenti e, dopo averlo più volte insultato per il voto ritenuto troppo basso, l’avrebbe aggredito fisicamente rendendo necessario l’intervento degli operatori del 118 e dei Carabinieri.

A seguito dell’aggressione sono tempestivamente intervenuti, chiamati direttamente dall’Istituto Tecnico Commerciale, sia i Carabinieri del reparto territoriale di Corigliano-Rossano sia un’ambulanza. Con il personale del 118 che ha prestato assistenza al docente aggredito. Per lo studente è scattata la denuncia in stato di libertà presso la Procura per i minorenni di Catanzaro.

Sulla vicenda sono stati in molti ad esprimere la propria solidarietà nei confronti del docente aggredito, in particolare, come riporta anche il sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, la Federazione dei Lavoratori della Conoscenza -CGIL di Cosenza ha emesso una nota nella quale ha condannato il gesto dello studente, portando la propria solidarietà al professore.

FCL-CGI di Cosenza, attraverso il comunicato, ha dichiarato: “Rispetto all’ennesimo atto di violenza perpetrato, pochi giorni fa, in danno di un docente presso l’ITC di CORIGLIANO ROSSANO da parte di uno studente, risentito per aver preso un voto basso, come FLC CGIL di Cosenza esprimiamo con forza il nostro biasimo e respingiamo l’idea che la scuola possa o debba essere quotidianamente teatro di aggressioni da parte di chicchessia. A volte abbiamo letto di genitori, altre volte di studenti e non da ultimo anche di docenti che individuano in atti violenti l’unica forma di dissenso che conoscono. Noi non ci stiamo. Sosteniamo con decisione quanto sancito nel nostro statuto: << La FLC CGIL assume la pace, il ripudio della guerra ed il rifiuto della violenza quali valori fondativi della propria identità; ricercare, conoscere, insegnare ed apprendere sono e devono rimanere risorse di pace>>. Riteniamo che le misure repressive adottate dal Governo, da ultimo, con la legge n. 25 del 4 marzo 2024, che inasprisce le pene per chi aggredisce il personale scolastico e introduce diverse misure per prevenire la violenza e migliorare la sicurezza nelle scuole, siano del tutto inadeguate. Al contrario auspichiamo la diffusione di una cultura di disobbedienza civile e/o dissenso pacifica come struttura portante e principio educativo fondamentale della scuola; chiediamo il rispetto dei principi costituzionali di libertà di insegnamento e di diritto alla istruzione attraverso strumenti di confronto e di democrazia tra tutti i protagonisti della comunità educante. La scuola deve essere un luogo sicuro per tutti”.

Tra i vari che hanno espresso il proprio parere sulla vicenda anche il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nonché leader della Lega, Matteo Salvini, ha voluto esprimere la propria solidarietà al professore aggredito, dichiarando, attraverso il proprio profilo ufficiale Facebook: “(…) Indegno e vergognoso. Solidarietà e auguri di pronta guarigione al docente. Grazie alla proposta della Lega – diventata LEGGE – pene più severe per chi commette atti di violenza nei confronti del personale scolastico. E con il disegno di legge voluto dal Ministro Valditara (già approvato alla Camera) anche multe pesanti, lavori socialmente utili e rischio bocciatura. Il punto di vista della Lega è chiaro: nessuno spazio nelle scuole italiane per violenti e vandali, da sanzionare ed educare per riportare una sana cultura del rispetto, dentro e fuori dalle aule”.

Quello avvenuto in Provincia di Cosenza è solamente l’ultimo di una serie di episodi di violenza nei confronti del personale docente delle scuole di ogni ordine e grado. Basti pensare che pochi giorni dopo l’aggressione avvenuta a Corigliano-Rossano, ad Ostia in provincia di Roma una maestra è stata aggredita dalla mamma di un suo alunno nel cortile della scuola. La colpa? Quella di aver rimproverato il figlio durante una lezione. Episodi inaccettabili e che, nel 2024 in un paese civile e civilizzato come l’Italia, non dovrebbero accadere.

Sulla vicenda di Ostia, era intervenuto direttamente il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affermando attraverso un post pubblicato su Facebook: “Nei prossimi giorni sarò all’istituto Amendola Guttuso di Ostia a portare la mia solidarietà alla maestra aggredita da una esponente del clan Spada. Nessuno si deve permettere di toccare un insegnante. Lo Stato farà sentire la sua forza contro chi non rispetta i suoi docenti”.

Anche su questa vicenda non è mancato il commento di Matteo Salvini che, sempre attraverso il proprio profilo Facebook, ha dichiarato: “Indegno e gravissimo. Non chiamate “mamma” quella signora.Pieno sostegno alla maestra aggredita, con l’auspicio che venga fatta giustizia vera, anche applicando la legge voluta dalla Lega che prevede pene più dure a chi aggredisce personale scolastico. Nessuno si deve permettere di mettere le mani addosso ad un insegnante. Punto.”