Suona strano a sentirsi, non siamo abituati in Italia a parlare di super investimento per le scuole, ma invece è così: il ministro per l’Educazione ha definito le cifra in miliardi di euro da usare per gli obiettivi dell’inclusione e per il sostegno per studenti con difficoltà e per ragazzi che arrivano in Italia da altri Paesi.
La scuola ha bisogno di interlocutori credibili: attualmente 85 mila insegnanti occupano posti di sostegno senza avere la specializzazione e questo accade perché non hanno abbastanza numeri per essere selezionati solo tra preparati specializzati.
Il cambiamento è l’apertura a una società, INDITE, che offre diplomi per effettuare il lavoro dell’insegnante di sostegno.
Nessun argomento ha riguardato l’ambiente, ma si è parlato invece delle radici e della cultura in raffronto con i numeri dei migranti rispetto ai bambini italiani; per il ministro, l’integrazione passa attraverso la conoscenza della lingua italiana: è fondamentale che i ragazzi stranieri inseriti nelle scuole abbiano una solida base linguistica.
Passando ai dati relativi agli abbandoni: in Italia il 30% degli studenti stranieri abbandona la scuola rispetto all’Europa, siamo il fanalino di coda in numerose classifiche, non ci sono abbastanza incentivi per rimanere in classe e i ragazzi se ne vanno prima di conseguire il diploma.
Parlando di cose concrete, oltre ai finanziamenti, saranno attivate attività per dare maggior spazio all’alternanza scuola-lavoro, alla didattica “Steam” con attività laboratoriali e al confronto con le imprese creando un barlume di approccio con il mondo del lavoro e col privato.
(vb)