Questa mattina è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, ospite della trasmissione di approfondimento ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani, Stefano Bandecchi, candidato alle europee con Alternativa Popolare.
Bandecchi ha iniziato il suo intervento trattando il tema dell’astensionismo, sul quale in merito ha specificato: “Sono convinto che l’astensionismo sia un prodotto interessante per la politica, è inutile che tutti i politici continuino a parlare del fatto che è un problema. Non è vero, bisogna solo essere sciocchi per capire che il problema dei politici è che solo poche persone vadano a votare. Ai politici interessa molto poco, sa perché si preoccupano adesso? Perché hanno visto le loro piazze vuote. Salvini non ce l’ha fatta a fare un appuntamento a Reggio Calabria, aveva un ambiente da 400-350 posti e non arrivava a 70; la Schlein sempre a Reggio Calabria ha messo un centinaio di persone insieme, sono stati saltati vari appuntamenti da tutti. La Meloni era meglio se non ci andava, per lei lo dico poverina, in Piazza del Popolo, perché tu non puoi andare in Piazza del Popolo e fare qualche centinaio di persone, 200-300, cioè un manipolo di persone, la maggior parte portate direttamente dal partito. Mentre il PD non riesce a fare breccia da nessuna parte”.
Secondo l’esponente di Alternativa Popolare, in televisione non ci sarebbe lo stesso trattamento per tutti i partiti: “Vedo in televisione per 40-30 minuti, tutti i giorni, il gruppo cosiddetto dei grandi partiti. Che poi questa è un’altra bischerata detta agli italiani, perché noi per esempio facciamo parte del Partito Popolare Europeo, che è il partito più grande. A noi ieri sono venuti a fare un’intervista di 20 secondi, hanno detto ‘dite in 20 secondi il suo programma, ma in 20 secondi mi sono limitato semplicemente a dirgli vedo gente che ha mezz’ora di tempo, 40 minuti per sparare una marea di bischerate, io in 20 secondi voglio salutarvi tutti, ciao!’ Se non sbaglio l’ho detto alla RAI e di questa cosa sono rimasti tutti un po’ scettici, come a dire ma che cos’è? Cioè non solo non hai la libertà di esprimerti nei tempi giusti ma poi hanno anche la pretesa di decidere fin dove tu puoi parlare, quello che puoi dire e quello che non puoi dire.”
E ancora: “C’è una cattiva informazione a 360°, una cattiva gestione e poi la politica fa finta di dire che gli italiani non vanno a votare. È una presa in giro. Io non mi lamento di questo, se gli italiani vogliono andare a votarmi, noi prenderemo lo 0,1, il 7, il 10, il 20? Non lo so, quello che prenderemo, prenderemo, però le posso dire che quello che prenderemo rappresenterà la proporzione di coloro che normalmente votano, cioè ormai il 55-60% purtroppo”.
Stefano Bandecchi, successivamente, ha commentato anche la fuga dei laureati dall’Italia che ormai si attesta a 132mila negli ultimi 10 anni, affermando: “Che ci stanno fare i laureati nel nostro paese dove la politica ti dice che quel pezzo di carta non serve a niente? Infatti gli ingegneri se ne vanno, i medici se ne vanno, se ne vanno tutti i migliori e il resto del mondo continua a crescere. Loro se vanno via lavorano sicuro, noi italiani invece siamo ancora convinti che dobbiamo stare a fare a mano le camicie o le scarpe.”
Infine, concludendo il suo intervento, il candidato di Alternativa Popolare ha affermato: “Abbiamo una classe politica mediocre e la classe politica mediocre si riporta nell’impresa Italia che è altrettanto mediocre, è tanto facile. Nel mondo dell’impresa, che è un mondo cattivo, crudele, se sei bravo vai avanti. Potrai essere anche poco amato dalla gente, potrai essere anche poco simpatico, però vai avanti, sennò ti fermi. Nel mondo della politica invece c’è un fallimento dopo l’altro e ancora stanno tutti a parlare? La Meloni che ha fatto? L’autonomia differenziata e premierato, che non stavano nel programma politico ma che oggi sono inseriti dentro referendum che non porteranno presumibilmente a niente? Un’intera legislatura passata a fare niente. Io cammino tra la gente perché è la gente che può spiegare a me di cosa ha bisogno, non io che devo spiegare alla gente”.