Dopo una giornata di indagini ininterrotte, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Trento hanno finalmente individuato e denunciato all’Autorità Giudiziaria quattro soggetti resisi responsabili, nella serata del 26 giugno u.s., di una vera e propria aggressione ai militari impegnati in una attività di controllo presso il parco delle Albere.
In particolare, a seguito di una chiamata pervenuta al Numero Unico di Emergenza “112” verso le ore 19.30 di mercoledì scorso, una pattuglia della Sezione Radiomobile era stata inviata dalla Centrale Operativa presso il citato parco, in quanto una persona aveva appena denunciato di essere stata derubata del proprio telefono cellulare: i Carabinieri, giunti sul posto, erano così riusciti in breve tempo a risalire all’autore del furto, che ancora si stava aggirando in zona.
Una volta fermato il soggetto, cittadino marocchino di 34 anni, aveva però iniziato ad urlare, richiamando immediatamente, in tal modo, un gruppetto di suoi amici e connazionali, che si trovavano poco distanti. È stato così che, seppure il fermato fosse stato trovato nel frattempo in possesso, tra l’altro, anche di una modica dose di hashish e di una bomboletta di verosimile spray urticante, le persone giunte in suo rinforzo avevano aggredito con spintoni e pugni i Carabinieri, permettendo al loro amico di liberarsi e di darsi alla fuga insieme a loro.
Le indagini sono scattate immediatamente: nel giro di una giornata gli accertamenti condotti hanno pertanto permesso di identificare i quattro aggressori più “attivi”, anche grazie al supporto dei colleghi delle altre Stazioni Carabinieri della Compagnia di Trento e dell’unità cinofila della Polizia Locale, assieme ai quali, nella serata di ieri, è stato inoltre condotto un servizio straordinario di controllo proprio presso il parco delle Albere e piazza Dante nel corso del quale sono state identificate quasi 80 persone, per la maggior parte con precedenti penali o di polizia.
Agli esiti dell’attività investigativa, sono stati dunque deferiti all’Autorità Giudiziaria 4 cittadini marocchini, di età compresa tra i 20 ed i 34 anni, un paio dei quali risultano gravati da precedenti penali, anche per reati simili.
Per gli indagati vige la presunzione di innocenza fino a quando la loro colpevolezza non sarà accertata con sentenza irrevocabile.