Una proposta di legge che prevede dai 12 ai 20 anni di reclusione per tutti coloro che commetteranno un qualsiasi atto illecito a danno dell’ambiente. Questa l’iniziativa presentata alla Camera da Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) per introdurre nell’ordinamento italiano il reato di “ecocidio”.
Ma è proprio necessario un reato così punitivo? E in che cosa consiste l’ecocidio?
A rispondere a questi e altri quesiti Francesco Emilio Borrelli, storico esponente dei Verdi e attualmente deputato alla Camera per Alleanza Verdi e Sinistra, intervenuto in diretta a “L’Italia s’è desta“, il programma condotto da Gianluca Fabi e Tommaso Franchi in onda ogni mattina, dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 10, su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv (canale 122 del digitale terrestre).
Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra ha esordito proprio parlando dell’iniziativa, affermando: “Abbiamo un territorio inquinato, devastato, deturpato ogni santo giorno, pieno di condoni, perché ovviamente dopo aver devastato e deturpato noi ci facciamo un bel condono. E, ovviamente, se un soggetto politico, che tra l’altro difende l’ambiente, fa un’iniziativa parlamentare del genere, viene tacciato di avere esagerato. Premesso che questa proposta si può anche modificare, migliorare, la domanda di partenza però è: è giusto o non è giusto avere il reato di ecocidio? Perché il tema di partenza non è quanti anni, ma se è giusto o non è giusto. La destra e i giornali della destra sono contrari, sono contrari anche a norme stringenti nei confronti dell’ambiente, faccio un esempio, hanno ridotto una norma storica dei Verdi che era stata fatta all’inizio degli anni 2000, quello per le emissioni elettromagnetiche. Oggi si possono impiantare più antenne e ci sono meno problemi perché noi abbiamo messo un termine molto stringente, molto al di sotto della media dei termini fissati dall’Unione europea; la destra ha preferito aumentare, con questo stanno aumentando i ripetitori sul nostro territorio. È una questione di visione: i 20 anni chiaramente potrebbero essere tantissimi, potrebbero essere zero. Le industrie che hanno devastato e continuano a devastare il fiume Sarno, quanto dovrebbero fare di galera per aver devastato uno dei fiumi, il fiume più inquinato d’Italia? Un giorno, un anno, 20 anni?”
Successivamente, in merito alle critiche ricevute, come quelle di Calenda (“quella di vent’anni di reclusione per ecocidio di alleanza Verdi e sinistra è una proposta demenziale”), Francesco Emilio Borrelli ha commentato: “Calenda ha le sue idee: non so quale sia la sua proposta, perché generalmente quando non sono d’accordo con una proposta vuol dire che ne ho una mia. Ma io sono sempre aperto a miglioramenti e modifiche ragionati. Mi meraviglio solo di una cosa: di chi fa le critiche. Pensavate che noi ambientalisti, noi Verdi e noi amici degli animali non facevamo norme nella direzione della nostra storia e del nostro modus operandi e vivendi? Si può non essere d’accordo, ma pensare che non ci fossimo occupati di una cosa del genere significa che non avremmo fatto quello che è il motivo, a mio avviso, per cui i cittadini ci votano”.
Infine, il deputato di AVS ha concluso commentando la rigidità del governo sul fronte dell’eco vandalismo e dei rave: “Io sono contro il vandalismo. L’eco vandalismo è un po’ una sciocchezza, nel senso che io ero contrario a quella norma sui rave per un motivo molto semplice: non mi risultava che ci fosse questo fenomeno così esteso. Abbiamo fatto in fretta e furia un procedimento di legge in meno di un mese perché c’era l’emergenza rave in Italia. Andate a vedere quanti interventi hanno fatto nell’ultimo anno da quando hanno approvato la legge. Noi abbiamo fatto una legge per quattro rave party. I vandali vanno combattuti: gli eco vandali si riferiscono in particolare azioni dimostrative che però non hanno mai danneggiato monumenti”.