Le commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera hanno dato il via libera a un emendamento voluto dalla Lega e inserito nel Ddl sicurezza.
La norma, che prevede l’introduzione di una aggravante per i reati commessi all’interno dei treni o nelle aree o nelle vicinanze delle stazioni della metro, ha come primo firmatario Igor Iezzi, esponente della Lega.
Il deputato Lezzi è intervenuto questa mattina in diretta a “L’Italia s’è desta“, il programma in onda dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 10, su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv, per commentare proprio il via libera all’emendamento di cui è primo firmatario.
Igor Iezzi ha esordito spiegando: “Chi solleva delle questioni di natura costituzionale non ha letto l’articolo 61 nel quale viene inserita questa aggravante, perché ci sono già altre aggravanti specifiche. Per esempio, anni fa, quando ci fu il problema degli stadi, fu inserita un’aggravante specifica per chi commette reati durante le manifestazioni sportive. Noi questa volta l’abbiamo fatto per chi commette reati nelle metropolitane o nelle vicinanze delle metropolitane, perché il legislatore ritiene che ci siano certi luoghi che in quel determinato momento storico stanno perdendo il controllo. Oggi chi prende la metropolitana si rende conto che sono territori dove non vige più nessuna regola. Quindi si è intervenuto per normare queste situazioni sia attraverso l’istituzione di alcune aggravanti sia con l’implementazione di agenti delle forze dell’ordine, come ha fatto il ministro Salvini con l’operazione stazioni sicure. Sono tutti strumenti tesi a migliorare delle situazioni e dei territori che stanno uscendo dal controllo.”
Riguardo al tema delle borseggiatrici incinte, il deputato della Lega ha successivamente chiarito: “Oggi, se una donna viene condannata ed è incinta, la pena viene rinviata. Purtroppo, ci sono situazioni, soprattutto tra alcune borseggiatrici rom, di donne che accumulano decine di anni di galera che non scontano mai perché figliano in maniera seriale. Abbiamo reso questo rinvio facoltativo, lasciando al magistrato la valutazione. Se una donna commette un errore e si trova incinta, la pena verrà rinviata, ma se fa figli serialmente per evitare la galera, verrà arrestata e portata negli ICAM, strutture molto diverse dal carcere. Qui le donne e i bambini possono ricevere assistenza e vivere in un ambiente più normale rispetto al carcere“.
Un’altra questione che ha mosso dei dubbi riguardo le pene più dure per chi manifesterebbe contro le grandi opere e, soprattutto in questo caso, sul ponte voluto tanto da Salvini, Igor Iezzi ha precisato: “Questo è un falso clamoroso. Noi puniamo le violenze e le minacce. La norma non nasce sul ponte dello Stretto di Messina, ma sull’esperienza della Tav, dove alcuni manifestanti violenti entravano nei cantieri e minacciavano i lavoratori. Chi manifesta contro il ponte può continuare a farlo, ma chi pensa di entrare in un cantiere e distruggere attrezzature o minacciare lavoratori, va punito con un’aggravante. La minaccia è normata nel codice e definita da numerose sentenze della Corte Costituzionale.”
Infine concludendo il suo intento, Igor Iezzi si è espresso in merito a una possibile riconciliazione con Donno, dopo la maxi rissa alla Camera durante la discussione sul ddl Calderoli, affermando: “No, temo finirà in tribunale e tutti faranno denunce. La parola ai giurati.“