“Certamente la nostra battaglia andrà avanti con un ricorso in Cassazione che avevamo già preannunciato. Oltre a crearci una profonda amarezza, l’esito di questa udienza non ci ha sorpreso. Già dalle prime battute delle tre udienze abbiamo ritenuto che non sia stata adottata una procedura corretta“.
A dirlo è stato Fabio Schembri, avvocato difensore di Olindo Romano e Rosa Bazzi, che è stato ospite del programma ‘Filo Giallo’ condotto da Gabriele Raho su Cusano News7, dove ha parlato degli ultimi sviluppi del caso e della decisione di procedere con un ricorso in Cassazione.
Proseguendo nel suo intervento, l’Avv. Schembri ha aggiunto: “La Corte d’appello aveva fissato delle udienze dibattimentali, implicando un vaglio preliminare di ammissibilità dell’istanza. È anche vero che in qualsiasi momento può essere dichiarata inammissibile una richiesta di revisione. Però ci siamo spinti troppo oltre, nel senso che abbiamo fatto un bel minestrone e siamo stati trascinati per i capelli in questo minestrone. Ora, siccome alla revisione si applicano le norme sul processo normale, il dibattimento di primo grado, siccome si è andati a sentenza, una sentenza di inammissibilità, questo è avvenuto però senza assumere le prove. E senza l’assunzione delle prove ci risulta difficile comprendere su quale tappeto di prove abbia potuto valutare la Corte d’Appello la richiesta di revisione”
E ancora: “Questo è proprio un vizio di legittimità che dovrà essere attentamente valutato dalla Cassazione. Ci sembra che ci sia stata una sorta di verifica simulata, si è detto che c’è stato un processo quando un processo non c’è stato, perché il fulcro del processo è proprio l’assunzione della prova, cioè sentire i testimoni, sentire i consulenti. Se questo non avviene non c’è materia del contendere. Naturalmente tutti i provvedimenti li rispettiamo, non possiamo far altro che soggiacere ai provvedimenti giudiziari. Però certamente li possiamo criticare e soprattutto li possiamo impugnare visto che ha emesso una sentenza. Quindi siamo ancora in ballo”.
Fabio Schembri ha poi parlato della reazione di Olindo e Rosa alla decisione della Corte d’Appello: “Abbiamo avuto poco tempo per parlarne, perché sono stati reintrodotti in carcere però ovviamente anche loro hanno provato amarezza, Rosa ha pianto. Magari si auspicava un’altra tipologia di risultato, o quantomeno che venissero ammesse le prove per discutere il caso. Chiaramente, c’è stata amarezza da parte loro. Questo non significa che ci sia rassegnazione, la speranza almeno immagino ci sia, anche se Olindo e Rosa di provvedimenti negativi nel corso di questi anni ne hanno vissuti tantissimi, quindi tantissime delusioni. Il sapere scientifico messo a disposizione della giustizia che tuttavia, evidentemente, non è stato neppure valutato. Questo è un aspetto triste perché bisognerebbe mettersi ai passi anche con la scienza. Anche i numerosi studenti, ragazzi delle varie università italiane che hanno partecipato all udienze sono rimasti delusi. Questo è un aspetto molto importante perché pur non avendo vissuto il 2007, cioè quella atmosfera mediatica, i mostri di Erba e quant’altro, questi ragazzi hanno colto le varie criticità in maniera lineare”.
Riguardo alle scienze forensi e alla controversa macchia di sangue, l’Avvocato di Olindo Romano e Rosa Bazzi ha dichiarato: “Dal 2006-2007, dal punto di vista dello sviluppo, della finezza, dell’efficacia delle scienze forensi, è come se stessimo parlando del Medioevo. Moltissimi sono stati gli avanzamenti in tempi moderni. Un aspetto in particolare è la famosa e controversa macchia di natura quanto mai dubbia. Quella traccia ematica sul battitacco, anche in virtù degli sviluppi che ci sono stati in questi anni, noi dovremmo fare un atto di fede. Cioè che sia stata ritrovata su quel battitacco una macchia di sangue lo dice solo e soltanto colui il quale l’ha ritrovata, quindi è legato tutto alle dichiarazioni rese dal brigadiere Fadda. Il problema è che la documentazione è scarna e Fadda contraddice le sue dichiarazioni. I nostri consulenti sostengono che la traccia ematica sia sangue. Però non ci sono elementi, anzi ci sono elementi di segno contrario per poter dire e poter dubitare che quella traccia ematica non proviene da quel battitacco. Non c’è una foto, non c’è stata l’aspersione del luminol che serve per catturare le tracce invisibili. Senza luminol, pur volendo, soltanto un mago avrebbe potuto vedere una traccia invisibile. Sono state invertite le foto. Oggi, nel 2024, certi aspetti, certe criticità possono essere risolte facendo ricorso alla scienza. Ricorrere a quella che oserei definire un’arroganza, l’arroganza di chi non vuole analizzare pezzo per pezzo e poi nell’insieme le prove che sorreggono la sentenza di condanna rifugiandosi dietro a un principio di irrevocabilità della sentenza stessa è un discorso vecchio”.
Infine, concludendo il suo intervento, Fabio Schembri ha sottolineato la questione dei deficit cognitivi di Olindo e Rosa: “Frigerio, il testimone chiave, inizialmente non ricordava nulla del suo aggressore. Noi abbiamo prodotto delle nuove intercettazioni ambientali dal carcere dove parlando con la moglie lo dice chiaramente ‘io non ho mai riconosciuto Olindo’. Poi c’è la questione delle confessioni. È emerso oggi che Olindo e Rosa hanno gravi deficit cognitivi, emersi con le nuove perizie che abbiamo allegato, e questo ci dice che nel momento in cui si ottiene una confessione da un soggetto che ha un deficit cognitivo, va analizzato tutto il contesto, in che modo è stata ottenuta. Però naturalmente le prove non sono state neppure assunte e quindi questo contesto non è stato neppure valutato”.