Si è concluso intorno alle 23.30 di questa notte un intervento di ricerca di due alpinisti dispersi sul ghiacciaio dell’Adamello. I due, un uomo di Tione del 1976 e una donna di Bergamo del 1973, sono stati trovati sul ghiacciaio della Lobbia a una quota di circa 2.700 m.s.l.m. in buone condizioni di salute, ma in difficoltà a proseguire per il freddo e per il buio.
L’operazione di soccorso era cominciata poco prima delle 20, quando il gestore del rifugio ai Caduti dell’Adamello ha chiamato il Numero Unico per le Emergenza 112 per segnalare il mancato arrivo di quattro alpinisti che, partiti dal rifugio Mandrone, avrebbero dovuto trascorrere la notte nel suo rifugio.
La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre gli operatori della Stazione di Pinzolo del Soccorso Alpino e Speleologico si portava al rifugio Bedole in Val Genova, pronti ad essere imbarcati in caso di bisogno.
Nel frattempo, il gestore del rifugio Mandrone, membro del Soccorso Alpino e Speleologico, ha avvistato delle luci in movimento sul ghiacciaio del Mandrone e gli è andato incontro. Erano però solo due dei quattro alpinisti dispersi, che si erano separati dagli altri per tornare sui propri passi verso il rifugio Mandrone.
A questo punto l’elicottero è salito in quota per fare un sorvolo. L’equipaggio, dotato di visori notturni, ha individuato delle tracce sulla neve che portavano verso la cresta dell’Adamello.
Seguendo le tracce, i soccorritori sono riusciti a individuare i due alpinisti. Imbarcati a bordo in hovering, sono stati trasferiti al rifugio Mandrone per essere visitati dall’equipe sanitaria. Illesi, ma infreddoliti, non hanno avuto bisogno di alcun ricovero in ospedale.