Fatta la presentazione (1) dei nuovi commissari della Commissione Ue da parte della presidente Ursula von der Leyen, è partito l’iter di approvazione da parte del Parlamento europeo (2) anche in base alla loro competenza generale, all’impegno europeo e all’indipendenza personale, nonché sulla propria conoscenza del loro potenziale portafoglio e della capacità di comunicazione.
E’ possibile quindi che si sia ancora in tempo per sventare la nomina di un commissario italiano che, oltre ad essere parte della minoranza nel Parlamento europeo, non ha votato per l’elezione della nuova commissaria. Non solo, ma si tratta di un politico che ha promosso e fatto approvare nelle scorse settimane dal Parlamento italiano la proroga delle concessioni delle spiagge demaniali ai balneari fino a marzo 2028 (concessioni illegali dal 2006 – direttiva Bolkestein – e che, per il rispetto della legge, ha visto sentenze di Consiglio di Stato, Antitrust e Tribunale Ue, tutte non rispettate). Una legge pilastro della concorrenza che, stracciata e violata per quasi venti anni, è stata uno dei limiti per politiche a favore di imprenditori e consumatori, a vantaggio di rendite di posizione corporative e clientelari.
La nomina di Raffaele Fitto, come si è giustificata la presidente, è per il fatto che l’Italia è un Paese fondatore e il gruppo a cui l’italiano appartiene, Ecr (Conservatori e Riformisti Europei), ha due vicepresidenti.
Sebbene crediamo sia giusto avere un commissario italiano che abbia un certo peso nella commissione (anche se, a parte la vicepresidenza, non ci sembra di chissà quale peso l’incarico su Politica di Coesione, Sviluppo Regionale e Città che è stato indicato, mentre alla Spagna, per esempio, è stato affidato l’incarico chiave sul Green Deal) ci sembra pericoloso e ingiusto che sia un politico come Raffaele Fitto.
L’italianità, di per sé, non ha un valore politico, a differenza di quanto sostengono anche diversi politici dell’opposizione italiana che si sono schierati per la sua nomina. In Italia, per semplificare, ci sono fascisti, comunisti, socialisti, liberali e democratici di varia fattura che, pur se spesso accomunati dalla religione cattolica, la usano alla bisogna.
E su questo abbiamo anche un precedente italiano: nel 2004 l’Italia – governo Berlusconi – indicò Rocco Buttiglione come commissario per la giustizia, libertà e sicurezza. La nomina fu respinta dal Parlamento europeo per le posizioni di Buttiglione sull’omosessualità e il ruolo della donna.
Ricordiamo che già in questa fase di scelta da parte del presidente e prima del giudizio del Parlamento, la stessa von der Leyen ha rifiutato l’indicazione della Francia per Thierry Breton.
Crediamo che le politiche di Raffaele Fitto su mercato e concorrenza siano altrettanto preoccupanti e pericolose.
1 – https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_24_4723
2 – https://www.europafacile.net/news/la-proposta-dei-nuovi-commissari-2024-2029
3 – https://avvertenze.aduc.it/statiunitideuropa/no+al+commissario+fitto+mongolo+italiano_38067.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
(Fonte: https://www.aduc.it/articolo/governo+dell+europa+anomalia+italiana_38148.php)