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Il finto mercato del risparmio sponsorizzato dal Governo

L'incremento della tassazione sulle plusvalenze realizzate dallo scambio di criptovalute, che dall'attuale 26 per cento passerà al 42 per cento" risponde "alla logica di premiare le caratteristiche di investimento paziente e di lungo termine".

“L’incremento della tassazione sulle plusvalenze realizzate dallo scambio di criptovalute, che dall’attuale 26 per cento passerà al 42 per cento” risponde “alla logica di premiare le caratteristiche di investimento paziente e di lungo termine“.

Così il ministro dell’Economia in audizione parlamentare sulla manovra.

Traducendo il pensiero di Giancarlo Giorgetti. significa: io faccio le regole e le regole devono essere a me favorevoli.

Infatti se i tuoi risparmi li metti in titoli di Stato, la tassa è del 12,5%, mentre se li metti in qualunque strumento finanziario, la tassa è del 26%. Ma siccome all’arroganza del potere non c’è mai fine, ecco che il 26% si trasforma in 42% per le criptovalute.
Questo dovrebbe essere un Paese in cui incentivare il risparmio (art.47 della Costituzione), basta che quest’ultimo sia quello delle proprie tasche.

Conflitto di interessi? Possibile.

Nessuna autorità mai direbbe che il nostro ministro sta abusando della sua posizione dominante. Non è stato detto per il canone Rai, dove quest’ultima è in abuso di posizione dominante con chi canone non ha, e inoltre fa concorrenza anche sul mercato pubblicitario delle emittenti private. Figuriamoci per i titoli di Stato.

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc