“È una legge di bilancio senza visione strategica. Manca di una politica industriale degna di questo nome. Mancano interventi per il potere d’acquisto delle famiglie e per contrastare il cosiddetto lavoro povero. Manca un’attenzione a quei settori della ricerca e dell’innovazione che possono aprire nuove prospettive di sviluppo e crescita economica.”
Così in aula il senatore trentino del Gruppo per le Autonomie, Pietro Patton.
“Sulle entrate si è puntato tutto sul concordato preventivo, ma quella scommessa si è rilevata un azzardo. Non era difficile prevederlo: quando si va avanti a colpi di piccoli condoni, tutti sono legittimati a pensare che una scappatoia arriverà sempre, che con questo Governo chi elude o evade il Fisco potrà dormire sempre sonni tranquilli.
Insomma, non basta nascondersi dietro la carenza di risorse. Se mancano è perché si è puntato su uno schema fallimentare, sperperando parte delle restanti per interventi lontani dalle reali necessità del Paese: il ponte sullo Stretto di Messina, che prosciuga i Fondi di Coesione Sociale del Mezzogiorno; la cancellazione delle multe ai no-vax, un’opera inutile e inutilizzata come il centro per i migranti in Albania.
Nel frattempo il Nord produttivo rischia di essere risucchiato dalla crisi tedesca, il ceto medio conosce un progressivo scivolamento verso il basso, il sistema sanitario è prossimo al collasso. Insomma, si doveva e si poteva fare molto di più.”