Partire dalla formazione degli Stati federali dell’antichità come possibile strategia di risoluzione dei conflitti per arrivare alla nascita all’Unione Europea, attraversando la fondazione della Società delle Nazioni nel 1919, l’Europa del secondo dopoguerra e la guerra fredda.
Una riflessione storica in ottica comparativa su un tema più attuale che mai: federalizzazioni, guerre, pace, confini.
Sono molti gli autori e le autrici che negli anni hanno scritto sul tema. La domanda è se il federalismo abbia promosso la pace, nell’antichità così come nell’Europa del ventesimo secolo in cui si assiste allo sgretolamento delle nazioni, ai drammi dei conflitti etnici e alla sfida dei conflitti religiosi. E se le politiche di gestione dei confini puntavano più a equilibri di potere e alla stabilità che non a una coesistenza pacifica.
A Trento per quattro giorni si confrontano oltre trenta ospiti internazionali tra i massimi esperti dell’argomento. Sono state coinvolte anche quattro classi di liceo. In programma anche due tavole rotonde.
L’iniziativa è l’evento clou del progetto di ricerca europeo Erc “Febo – Federalism and Border Management in Greek Antiquity” che si conclude nel 2026.
Gli incontri si svolgono a Palazzo Prodi (Trento – Via Tommaso Gar, 14) dalle 9 alle 18.30. L’ingresso è libero e l’Università informa come i lavori si terranno in lingua inglese.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’Università di Trento.
Su UniTrentoMag un editoriale di Elena Franchi, docente di Storia greca al Dipartimento di Lettere e Filosofia e principal investigator del progetto.