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Istat: torna a crescere inflazione, soprattutto su carrello della spesa e su beni alimentari

Con l’inflazione a questi livelli, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima ricadute, per una famiglia media, pari a +535,50 euro annui, di cui +174,60 euro solo nel settore alimentare.

Torna a salire a giugno il tasso di inflazione, che si attesta al +1,7%. Un aumento dovuto soprattutto alle tensioni registrate sui prezzi dei beni alimentari (che segnano +3,5% dal +3% di maggio), che fanno aumentare il tasso relativo al carrello della spesa portandolo al +3,1% (dal +2,7%).

Un dato che, secondo Federconsumatori, preoccupa doppiamente: non solo i prezzi tornano a crescere in maniera più marcata, ma gli aumenti maggiori si registrano in settori vitali come, appunto l’alimentazione. Crescita che incide in maniera più pesante e spesso insostenibile sulle famiglie meno abbienti.

Con l’inflazione a questi livelli, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima ricadute, per una famiglia media, pari a +535,50 euro annui, di cui +174,60 euro solo nel settore alimentare.

Aumenti che, sempre secondo l’Osservatorio, renderanno sempre più marcate ed evidenti le disuguaglianze e le disparità anche in tema di consumi alimentari, con una crescita delle famiglie costrette a tagli e rinunce.

L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha reso noto come da tempo denunci la riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); l’incremento della tendenza a ricercare offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 51% dei cittadini); l’aumento della spesa presso i discount (+12,1%).

Tendenze che, sempre secondo Federconsumatori, si aggraveranno, se il Governo non avvierà provvedimenti urgenti per arginare i rincari, sostenere il potere di acquisto delle famiglie e colpire l’insorgere di fenomeni speculativi.

A tal fine Federconsumatori ha specificato di ritenere improrogabile l’avvio di alcuni interventi immediati che darebbero ossigeno alle famiglie e all’itero sistema economico:
  • La rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia);
  • La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare;
  • La promessa riforma e degli oneri di sistema su beni energetici (eliminando voci obsolete e spostandone altre sulla fiscalità generale)
  • Lo stanziamento di risorse adeguate per la sanità pubblica;
  • Una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi.