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Attualità Salute

Approvata in Commissione la norma Salvabebè proposta da Fratelli d’Italia

Il 25 luglio è stata approvata in Commissione la proposta di legge Salvabebè presentata da Fratelli d’Italia, con cui si intende rendere obbligatoria la dotazione di segnali acustici nelle auto per minimizzare il più possibile il rischio di dimenticare i bambini.
Lo sviluppo di questa norma parte dalla consapevolezza di un fenomeno su scala internazionale e che solamente in Italia ha portato alla morte di 8 minori negli ultimi cinque anni. Il numero sarebbe decisamente più ingente se non fosse per l’intervento tempestivo dei passanti che in più di un caso sono da considerarsi come eroi.
Da tempo si prospettava l’adozione di un dispositivo di sicurezza che avvertisse il guidatore della presenza di passeggeri nei sedili posteriori, ma fino ad oggi tale idea è rimasta solo sulla carta. Il video che la presidente di FdI, Giorgia Meloni, ha pubblicato su facebook voleva sensibilizzare gli altri partiti a lasciare da parte per un attimo i dibatti parlamentari per focalizzarsi su questo obiettivo. L’appello ha dato un ottimo risultato.
La speranza comune è che ci sia una concretizzazione il prima possibile di tale norma per evitare che con la bella stagione e il rialzo delle temperature si possano ripetere simili tragedie. Di fatto, è proprio il calore del sole che, scaldando l’abitacolo delle vetture, porta ad un aumento della temperatura fino a 50 gradi all’interno delle stesse. Considerando quindi l’esiguo spazio, la temperatura insopportabile e la lunga esposizione, le conseguenze per un neonato diventano fatali. Tra le principali si annoverano ipertermia – forte aumento della temperatura corporea, arresto cardiaco e asfissia – assenza e scarsità di ossigeno.
È difficile identificare il come sia possibile arrivare a questi incidenti. Escludendo i rari casi per cui l’azione è volontaria, spesso si tratta di soggetti affetti da disturbi comportamentali, la maggior parte dei genitori agisce inconsapevolmente. Lo psicologo Massimo Agnoletti in un’intervista per Repubblica.it del 2017 spiega che ci sono vari fattori che possono causare “la fatale distrazione”, tra cui stanchezza, mancanza di sonno e variazioni nella routine di tutti i giorni. Lo psicologo sottolinea inoltre che “l’unico modo per azzerare questo tipo di incidenti è usare una tecnologia anti-distrazione che bypassi il nostro bias cognitivo. Soluzione peraltro piuttosto economica e tecnicamente banale”.
L’iniziativa del partito di Giorgia Meloni sembra mettere finalmente un punto istituzionale su una questione aperta ormai da troppo tempo.
di Ingrid Salvadori