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Fratelli d'Italia flop: Giorgia Meloni pensa ad un ricambio interno al partito

Che Fratelli d’Italia non sia un partito in grado di racimolare molto consenso, lo si era capito da tempo. Il partito di Giorgia Meloni, che da sola raccoglie la maggior parte del consenso del partito stesso, non raggiungerebbe in questo momento nemmeno il 3%.
A dirlo sono i cinque più grandi istituti di sondaggi politici e raccolta dati quali: EMG, Piepoli, Ixè, SWG e Ipsos. Un dato significativo, che evidenzia come, il partito della neo-mamma che ha sfiorato il secondo posto alle amministrative di Roma, subito dopo Virginia Raggi, sia sostanzialmente fermo agli ultimi dati delle amministrative. Non tocca certo alla Leader di Fdi indossare la “maglia nera” dell’ultimo classificato, all’interno del partito dei vecchi colonnelli e dei giovani aspiranti portavoce – troppo spesso dimenticati, assieme alle loro doti caparbie e tenaci – bensì a qualche inconcludente militante.
Mentre la ex candidata sindaco portava ben sei consiglieri all’interno del consiglio comunale di Roma, tenendo ancora a galla quel po’ di consenso politico, – fondamentale per poter ambire a qualcosa di più del far semplice opposizione – lo stesso non si poteva dire per altri grandi centri quali Milano, Napoli, Bologna e Torino, in cui il tonfo del partito ha portato con sé un eco importante. Esattamente quello della sostituzione di Gianni Stornaiuolo a Milano, fedelissimo del co-fondatore di Fdi Ignazio La Russa.
Una decisione, questa, che ha dell’incredibile se si pensa alla figura cardine di Ignazio La Russa all’interno del partito, fin dai tempi di An caparbio combattente e “insegnante” per tanti giovani aspiranti “colonnelli”. Tra questi proprio Gianni Stornaiuolo, ora sostituito – senza troppi se e ma – con Viviana Beccalossi, nuova coordinatrice del partito a Milano grazie a Giorgia Meloni.
La stessa sorte è poi toccata a Napoli, Bologna e Torino, dove anche qui si è proceduti ad attuare un cambio significativo tra i rappresentanti delle liste presentate alle ultime amministrative.
Certamente il basso consenso, in politica, gioca brutti scherzi se non si è abbastanza bravi da riuscire a fare un minimo di risultato. Ma il problema, in questo caso, non sembra limitarsi semplicemente a questo. Per fare consenso, infatti, servono contenuti di qualità, argomentazioni valide – che non sia l’avere un semplice pancione – in grado di far riavvicinare, così facendo, gli elettori.
La leader di Fdi a Roma si è mostrata capace e abile comunicatrice rispetto a molti altri suoi portavoce in altre città. Il ricambio generazionale e la sostituzione di alcuni elementi cardine all’interno del partito, può apparire come un buon punto di partenza per risollevare la situazione, tuttavia la scelta intrapresa pone ora dubbi e interrogativi nella spaccatura interna con Ignazio La Russa. A questo punto sono in diversi a domandarsi se non sia il caso che a lasciare il partito sia la stessa leader, elemento “sprecato” all’interno di un gruppo non in grado di raggiungere le aspettative attese.
Ora la prova più grande sarà rappresentata dal Referendum Costituzionale, terreno di lotta certo, ma anche di fertile ripresa grazie a brillanti opposizioni. Con la “Festa del NO”, che si terrà questo weekend proprio a Milano, il partito di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa metterà sul tavolo carte nuove. Bisognerà vedere se saranno buone carte. Chi sarà in grado di giocarle meglio?
di Giuseppe Papalia
 

Riguardo l'autore

giuseppepapalia

Classe 1993. Giornalista pubblicista, consulente di comunicazione per i deputati al Parlamento europeo, corrispondente da Bruxelles. Una laurea in scienze della comunicazione e una magistrale in giornalismo con indirizzo “relazioni pubbliche” all'Università degli studi di Verona. Ha collaborato con alcuni giornali locali, riviste di settore e per alcune emittenti televisive dalle istituzioni europee a Bruxelles e Strasburgo. Con TotalEU Production dal 2019, ho collaborato in qualità di social media manager e consulente di comunicazione politica.