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"L’eroina della sinistra ora è nei guai." Indagata la capitana di Sea Watch 3

Sembra essere arrivata ad un punto di svolta la vicenda legata alla nave Ong Sea Watch 3 e alla sua capitana Carola Rackete, con quest’ultima che ora risulta indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

La vicenda è ormai arcinota, appena due giorni fa Carola Rackete e la Sea Watch 3 hanno forzato il divieto d’ingresso in acque territoriali italiane, attraccando nel porto di Lampedusa, per “portare in salvo” 42 migranti clandestini che da diversi giorni stazionavano sulla nave Ong.

Oggi, secondo fonti ANSA, la capitana Carola Rackete sarebbe stata inserita, dalla Procura di Agrigento, nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza ad una nave da guerra.

La capitana Rackete, che nelle scorse ore non aveva mostrato alcun segno di pentimento dichiarando di aver agito per “salvare” i migranti, dovrà ora difendersi da accuse molto gravi, segno che il lavoro che svolgono le navi Ong e i loro equipaggi supera, troppo spesso, la marcata linea della legalità.

Contestualmente dalla Farnesina informano che, grazie all’impegno del ministro Moavero Milanesi, diversi stati dell’UE, tra cui Germania e Francia, si sarebbero resi disponibili ad accogliere i migranti della nave Sea Watch, aiutando così l’Italia a gestire questa delicata situazione.

Inoltre, in occasione del G20, sono arrivati i primi contatti tra il premier Giuseppe Conte e l’omologo olandese Mark Rutte (Sea Watch 3 batteva bandiera olandese al momento delle violazioni).