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Scontro Salvini-Trenta su "Missione Sophia". Salvini: "recuperò migliaia di immigrati e li portò in Italia"

Uno dei temi che sta caratterizzando l’attenzione mediatica italiana ed internazionale è senza dubbio quello dei migranti e dei loro continui sbarchi non autorizzati. Se nelle scorse settimane il caso della Sea Watch 3 e del suo capitano Carola Rackete aveva monopolizzato l’attenzione dell’opinione pubblica oggi, ad alimentare le discussioni sul tema dei migranti è arrivato lo scontro tra il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello della Difesa Elisabetta Trenta in disaccordo sulla scelta di uscire dalla missione Sophia.

Il Ministro Matteo Salvini, a margine di un evento pubblico, ha usato parole molto dure nei confronti della collega Elisabetta Trenta. Dopo aver evidenziato come i numeri siano favorevoli alla scelta di uscire dalla missione Sophia, il Ministro dell’Interno ha aggiunto: “la missione Sophia, con tutto il rispetto, recuperò decine di migliaia di immigrati e li portò tutti in Italia, perché questo prevedevano le regole della missione. Ditemi se il contrasto dell’immigrazione clandestina è recuperare decine di miglia di immigrati in giro per il Mediterraneo e portarli tutti in Italia”

Salvini ha inoltre ricordato come dalla settimana prossima vi sarà un comitato per l’ordine e la sicurezza al Viminale per discutere tra le varie anche di questa problematica.

Non si è fatta attendere la risposta del Ministro Trenta che, come riportato da ANSA, ha risposto “per le rime” al collega leghista. Elisabetta Trenta ha in primis evidenziato come il ruolo della navi militari italiane sia fondamentale nella gestione dei migranti, poi si è lasciata andare dichiarando: “la Marina “continua ad assicurare i tradizionali compiti istituzionali di difesa dei confini marittimi, di salvaguardia degli interessi nazionali e di sicurezza della nostra comunità. Abbiamo ‘Mare Sicuro’, che arriva fino alle acque davanti le coste libiche”.

Il Ministro della Difesa ha poi ricordato a Matteo Salvini come l’Italia abbia già diverse navi schierate in Libia per l’assistenza tecnica alla Guardia costiera locale, aggiungendo poi come la Difesa sarebbe potuta essere determinante nella risoluzione della “questione Mediterranea” e che senza la “Missione Sophia” le ong torneranno numerose a solcare i mari.