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Stupidity per fertility: il governo ha un nuovo slogan

Forse bisognerebbe chiedere scusa ai bugiardissimi del governo. Forse non sono così carogne come sembrano, ma soltanto drammaticamente incapaci. Inadatti, persino un po’ stupidi. Di fronte alle polemiche sorte per la campagna pro fertility, il ministro/ministra Lorenzin si è difesa con giustificazioni che dimostrano chiaramente che non “ci fa” ma proprio “ci è”. Al di là della scelta del termine fertility, chiaro esempio dello squallore di un governo che ignora la lingua italiana e pensa di apparire intelligente e colto utilizzando l’inglese (dal jobs act alla spending review), e anche al di là dei contenuti e della forma della campagna pubblicitaria, quello che davvero imbarazza è la replica del ministro alle critiche: io mi occupo di salute, degli altri aspetti della natalità si occupino Renzi e gli altri ministri. Insomma, Lorenzin offre consigli sull’educazione sessuale e sui metodi per il concepimento, Renzi e il resto della banda dovrebbero fornire le risposte sul reddito, sulla precarietà del lavoro, sui posti degli asili nido riservati ai figli dei migranti e negati ai figli degli italiani, sui costi da affrontare per mandare i figli a scuola. Sciocchezze, ovviamente. Ma la banda degli intelligentoni ha ovviamente replicato, per bocca del bugiardissimo in capo: io non sapevo nulla della campagna per fertility, ho cose più importanti di cui occuparmi. E considerando che la campagna non è stata ideata negli ultimi giorni, dunque con i problemi del terremoto, c’è da chiedersi se i grandi problemi di cui deve occuparsi il bugiardissimo siano quelli di scarrozzare la famiglia sull’aereo di Stato o di andare ad infastidire gli atleti che a Rio si preparavano alle Olimpiadi. Eh già, son davvero problemi seri, quelli. D’altronde non si poteva mica pretendere che il bugiardissimo numero 1 si degnasse di leggere i progetti di un suo ministro. Si è accorto dell’iniziativa quando il prode Saviano, sempre alla disperata ricerca di una visibilità negata dalle sue inesistenti doti di scrittore, è intervenuto sui social. Le riunioni dei ministri serviranno mica a discutere di programmi e iniziative. Sono occasioni per parlare di calcio, di truffe bancarie, della cellulite della cocca di casa. I programmi si annunciano sui social, senza averli concordati in precedenza. E si confermano o si cambiano a seconda delle reazioni degli pseudo intellettuali di riferimento. Stupidity, indubbiamente. Ma è quello che si merita un Paese che osanna i potenti a prescindere.