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Sui migranti Minniti sbugiarda Alfano e Renzi

I clandestini, che rappresentano la maggioranza dei migranti sbarcati in Italia? Devono essere rimpatriati. E per evitare nuovi sbarchi bisogna accordarsi con la Libia affinché crei dei centri di controllo non sulle coste del Mediterraneo ma nel deserto, ai confini con i Paesi da cui i migranti entrano in Libia. Pare di tornare indietro di un bel po’ di anni, quando a Tripoli governava Gheddafi e prima che Berlusconi lo tradisse per far contenti i francesi, gli inglesi e gli statunitensi. Solo che il governo non è più quello del centrodestra ormai sfasciato. E’ la sinistra a condurre il gioco.
E’ quel Minniti, ex delfino dalemiano, che ha preso il posto dell’imbelle Alfano. E persino il ministro Pinotti pare uscita dal letargo. Non servivano grandi ragionamenti, solo un po’ di buon senso ed il nuovo ministro dell’Interno sembra esserne dotato, a differenza del predecessore. Un a posizione, quella di Minniti, che crea non pochi problemi. Innanzi tutto a sinistra, dove i numi tutelari delle compagnie di giro che lucrano sui migranti sono insorti contro la proposta di rimpatriare i clandestini. E le cooperative rosse e bianche come faranno a campare? Toccherà mica impegnarsi per andare ad aiutare gli italiani senza tetto, le vecchine con pensione da fame, i disabili?
Oppure dovranno seguire l’esempio dei cervelli in fuga e trasferirsi all’estero dove non sanno cosa farsene dei cooperanti italiani e dei volontari a stipendio fisso. Ma il ministro dell’Interno ha creato problemi anche in Forza Italia. Berlu era già impegnato a recuperare il prode Alfano, quello senza quid, pronto ad una nuova alleanza centrista che utilizzasse Ncd (o quel che ne resta) come ponte per un’intesa con il bugiardissimo. Ed ora arriva Minniti a dimostrare che i problemi si possono risolvere, è sufficiente eliminare Alfano e lavorare con competenza. Bella figura per l’ex delfino di Berlusconi in procinto di tornare a casa. Ma gran bella figura anche per il bugiardissimo.
Che, con gli stessi ministri di Gentiloni, non aveva combinato nulla di buono sul fronte del contrasto alla migrazione di clandestini. E vede ora Minniti impegnato a realizzare ciò che il governo del bugiardissimo riteneva impossibile. Magari il nuovo ministro dell’Interno non riuscirà a compiere miracoli, ma almeno ci sta provando. Sordo agli alti lai delle Serracchiani di turno o dei vescovi così distratti sulla sorte degli italiani.
Augusto Grandi