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Televisori da rottamare: altri 15 miliardi di spesa per gli italiani

Una stangata al giorno leva il Pil di torno. Così, nell’arco di 4-5 anni, tutti i televisori dovranno essere rottamati ed i sudditi italiani dovranno sborsare almeno una quindicina di miliardi di euro.
Lo ha spiegato ad Electoradio Walter Pancini, per oltre 30 anni il “signor Auditel”. Nelle pieghe della finanziaria figura, infatti, anche il nuovo cambiamento delle trasmissioni televisive. Un cambiamento che, come in occasione del passaggio al digitale terrestre, renderà del tutto inutilizzabili gli attuali apparecchi. Che dovranno essere rottamati, e non è chiaro chi si dovrà sobbarcare i costi di smaltimento. In alcuni casi si potrà utilizzare un nuovo decoder da collegare all’attuale televisore. Ma, considerando il numero di apparecchi nelle case italiane, il costo del decoder e la spesa per l’acquisto di televisori sempre più avveniristici, i 15 miliardi di esborso potrebbero essere pochi.
Una meraviglia per gli anziani che raccimolano il cibo alla fine dei mercati rionali, cercando tra i rifiuti, e che hanno nella tv l’unica compagnia. In teoria sono previsti aiuti, ma siamo ormai abituati ad aiuti che prevedono iter burocratici tali da impedire agli anziani di utilizzarli. In compenso, però, una simile spesa, di fatto obbligatoria, farà salire il Pil ed il governo potrà vantarsi della ripresa.
I contenuti televisivi, però, restano un altro problema. Perché la nuova rivoluzione tecnologica agevolerà la visione di programmi sullo smartphone, sul tablet, sul pc. Ma cosa si vedrà? La risposta è semplice: quello che il potere deciderà di farci vedere e sapere. Inevitabile? Per nulla. Le tecnologie renderebbero più facili le realizzazioni di programmi alternativi, con contenuti nuovi, politicamente scorretti. Ed a costi meno inaccessibili. Quella che manca è la capacità di realizzarli, o la volontà.
In compenso abbondano gli alibi. Lo si è visto con il passaggio al digitale terrestre. Una miriade di emittenti private con più canali per ciascuna di loro. E la stessa vendita di pentole su ogni canale. Ecco, quando si parla di contenuti ci si riferisce a qualcosa di molto diverso.
Augusto Grandi

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