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Addio a Stan Lee. Scomparso il padre dei fumetti Marvel

La notizia del giorno è sicuramente quella della morte di Stanley Martin Lieber, in arte Stan Lee, famoso fumettista, editore, produttore cinematografico e televisivo statunitense. Stan Lee è divenuto famoso in tutto il mondo per essere stato “il padre” di molti dei supereroi più amati di sempre tra cui spiccano Spider-man, Thor, Hulk, Iron-man e I Fantastici 4.
Stanley Martin Lieber nacque a New York il 28 dicembre 1922 da una famiglia di immigrati ebrei di origine rumena. Fin dalla giovane età Stanley iniziò a lavorare per la casa editrice di fumetti Timely Comics (la futura Marvel), dapprima come addetto alle copie e successivamente come scrittore e sceneggiatore.
Nonostante la promozione a sceneggiatore la carriera di Stan Lee stentava a decollare, complice anche il calo di interesse del pubblico per i fumetti, fino alla fine degli anni ’50 il suo lavoro era prevalentemente quello di di scrittore di riempitivi e sceneggiatore per fumetti già affermati come Capitan America.
La svolta che segnò indelebilmente il suo cammino e quello del mondo dei fumetti avvenne nel 1961, quando dopo essere stato incaricato dal suo editore Martin Goodman di creare un gruppo di supereroi che facesse concorrenza alla Justice League della Dc Comics (la casa rivale della Timely), presentò ufficialmente al mondo “I Fantastici 4”.
Il successo del fumetto ideato da Lee e Jack Kirby fu immediato, questo diede alla Timely Comics l’idea di cavalcare l’onda del successo e creare in rapida serie numerose altre testate fumettistiche. Nell’arco di pochi anni vennero così sviluppati alcuni dei più famosi fumetti di sempre: Spider-man (1962),Hulk (1962), Thor (1962), Iron Man (1963) e gli X-Men(1963) solamente per citarne alcuni.
Una delle peculiarità che portarono al successo i lavori di Stanley Martin Lieber era sicuramente l’umanità dei suoi personaggi. Prima del suo avvento infatti i supereroi erano esseri privi di difetti e moralmente superiori, al contrario i nuovi eroi erano umani a tutti gli effetti e questo li rese immediatamente riconoscibili e amati dal pubblico.
Lungo tutto il corso della sua carriera Stan Lee dovette fronteggiare diversi cali e recuperi di popolarità (dovuti principalmente all’impatto che i fumetti avevano sulle nuove generazioni) e alcuni dissidi con i suoi collaboratori più stretti (memorabili quelli con Jack Kirby e Steve Dikto) sulle strade che i protagonisti dei fumetti Marvel avrebbero dovuto intraprendere.
Con l’avvento dei film sui supereroi Stan Lee si riservò l’onore di comparire in diverse pellicole, a partire da ” Processo all’incredibile Hulk” del 1989 sino a “Venom” del 2018 in ogni pellicola Marvel il cameo dello sceneggiatore era d’obbligo.
Nel corso dei decenni la figura di Stan Lee si fuse con quella della casa editrice Marvel fino a diventare quasi un tutt’uno. A partire dagli anni ’80 e ’90 infatti lo sceneggiatore divenne uno degli uomini di punta della casa editrice rappresentandola a convention e premiere, arrivando a diventare il vero e proprio uomo immagine della casa editrice di fumetti.
Gli ultimi mesi non erano stati facili per il fumettista americano, divenuto quasi cieco e provato psico-fisicamente dalla perdita della moglie, Stan Lee aveva intentato una causa da 1 miliardo di dollari nei confronti della  “‘POW! Entertainment” (società di cui era stato cofondatore nel 2001), rea di essersi approfittata delle sue precarie condizioni di salute per fargli firmare contratti svantaggiosi per la sua immagine.
Ora però queste vicende passano in secondo piano, mentre il mondo piange la scomparsa del “padre dei supereroi”. La figura di Stan Lee non sarà certo dimenticata, lui e i suoi “eroi” continueranno ad essere alcuni tra i punti cardine dell’industria dei fumetti.
Carlo Alberto Ribaudo