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Economia

Approvato l’emendamento che distrugge il mercato della sigaretta elettronica

Vietata la vendita on-line di ogni sigaretta elettronica e dei relativi liquidi, approvandola solamente per le rivenditorie autorizzate e le tabaccherie. Equiparando di fatto la vendita di sigarette elettroniche a quella dei prodotti tradizionali legati al tabagismo come le sigarette o i sigari. E’ questo quanto stabilito dalla commissione Bilancio del Senato che ha approvato un decreto fiscale proposto dall’ex sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico Simona Vicari.
L’emendamento approvato dal Senato con 148 voti favorevoli e 116 contrari ha come scopo, come enunciato dalla senatrice, quello di porre fine ad un mercato che sarebbe per oltre il 50% illegale e quello di garantire controlli opportuni su tutti i liquidi messi in commercio.
Eliminando la vendita a distanza di questi prodotti Simona Vicari si propone non solo di garantire allo Stato di rientrare in possesso di un’ampia fetta dei proventi legati alle sigarette elettroniche, recuperando la presunta evasione fiscali che i siti internet effettuerebbero, ma di garantire anche i necessari controlli sanitari sui prodotti che potrebbero venire meno con la vendita on-line data la dubbia provenienza dei prodotti.
L’evasione fiscale a cui fa riferimento il ministro Vicari sarebbe relativa ai siti internet esteri, che attraverso spedizioni limitate e i pochi controlli frontalieri sarebbero riusciti ad evitare i controlli fiscali alla dogana e ad evadere l’imposta su tali prodotti. Questa tesi sarebbe confermata dai dati presentati insieme all’emendamento fiscale, nel 2017 lo Stato Italiano a fronte di un’aspettativa di rientro di più di 100 milioni di euro ne avrebbe incassati solamente 4.
Se questo emendamento può essere necessario sul fronte fiscale visto che permetterebbe allo stato italiano di rientrare in possesso di più di un centinaio di milioni di euro, risulta castrante nei confronti di un movimento che dal 2015 ha conosciuto una rapida ascesa. Chiaramente è necessario che sui prodotti predisposti per l’inalazione siano effettuati i più severi controlli per evitare che sostanze nocive vengano messe alla mercé di tutti, ma è altrettanto vero che equiparare la vendita di sigarette elettroniche e affini a quella delle sigarette tradizionali sarebbe un grave errore.
Le sigarette elettroniche si sono distinte nel corso degli anni come valida e salutare alternativa ai prodotti derivati dal tabacco, milioni di persone sono riuscite a vincere la lotta al tabagismo grazie ai supporti elettronici. Equiparare questi due prodotti e limitarne la vendita alle tabaccherie o ai soli negozi fisici, imporrebbe all’intero movimento una frenata non solo ingiusta ma sopratutto immeritata.
Un prodotto che risulta essere (come evidenziato da recenti studi) il 95% meno dannoso di qualsiasi prodotto legato alla lavorazione del tabacco, non può e non deve essere considerato allo stesso modo. Ben vengano tutti i controlli necessari a garantire l’assoluta sicurezza dei prodotti messi in commercio, ma questi controlli devono mirare solamente a preservare la salute dei consumatori, non devono limitare la vendita di un prodotto che tanto ha fatto per migliorare la qualità della vita dei suoi utenti.
Uno stato che si dichiara apertamente a favore della lotta al tabagismo, non può permettersi di castrare in questa maniera un movimento che da anni si batte per fornire ai tabagisti una valida alternativa alle sigarette. 
Carlo Alberto Ribaudo