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FESTIVAL DELL'ECONOMIA. ZINGALES PROPONE LA SUA IDEA DI EUROPA

“L’euro è una moneta senza eroi e senza Stato”. Sono queste le parole usate Luigi Zingales, che in occasione della terza giornata del Festival dell’Economia di Trento ha presentato il suo nuovo libro, presenti anche Paolo Manasse e Filippo Taddei, “Europa o no” (Rizzoli). “Il mio è un libro senza eroi, scritto anche alla luce della mia esperienza da economista che fa il pendolare tra gli Stati Uniti e l’Italia e può vedere un pò il mondo – ha confessato Zingales in un’aula stipata di studenti, economisti, cittadini. – Dicono che qualche volta nel libro strizzo un pò l’occhio ai no-euro. La verità è un’altra, ecco un aneddoto per spiegarlo: l’ultimo zar di Russia aveva un figlio emofiliaco, e l’unico che riusciva a farlo stare un pò meglio era un ciarlatano, un certo Rasputin; costui odiava tutte le medicine e non voleva che al figlio delle zar venisse data l’aspirina, un farmaco con proprietà anti-coagulanti. Anche i ciarlatani come Rasputin dunque possono avere un’idea giusta. Oggi non c’è alcun dibattuto sui costi e i benefici della moneta unica, e questo rafforza i ciarlatani, gli unici a occuparsi della questione”.

Il problema viene ravvisato nelle caratteristiche proprie delle bancone: in quella statunitense vi è sempre un riferimento alla storia degli USA, non è lo stesso per quelle dell’unione.

A parere di Zingales, è che se l’euro è una moneta così, è perché qualcuno l’ha voluto: “I padri fondatori dell’euro prima hanno creato la moneta, poi hanno demandato a una crisi (quella che si è verificata in questi anni) la nascita di istituzioni a sostegno di questa moneta”. I no-euro mettono il dito nella piaga quando segnalano che l’Europa è quella delle banche e non delle persone. “Sono stati fatti passi avanti nell’unificazione bancaria, anche se io non sono molto ottimista, però rimangono le sfide sociali”.

La soluzione, in conclusione, è demandata a una necessaria unione fiscale, utile per far si che l’euro possa continuare ad esistere.