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Economia

Festival economia (e politica) un pochino così..

Nella famigerata giornata di oggi pomeriggio, 3 giugno, si è tenuto presso il Teatro Sociale di Trento l’incontro “del Festival” a sorpresa con George Soros, il finanziere  di origine ungherese, intervenuto al Festival con l’economista tedesco Peter Bofinger, il presidente dell’Università di Trento Enzo Cipolletta e il giornalista Federico Fubini, in un dibattito coordinato da Rob Johnson. La sala non era gremita, posti liberi e – per essere il festival economia – atmosfera salottiera. Il Soros della scorsa edizione è finito lasciando il posto al nulla. Nonostante il leit motive fosse basato su musica e poesia il livello del dialogo è stato molto scadente, complice forse l’età avanzata dell’ospite. Tuttavia, in questo contesto decadente, essendo predisposte le dirette di tutti gli eventi, è stato comunque possibile dare la (dovuta) occhiata. Infatti chi ha potere economico va controllato.
Il tema discusso sarebbe dovuto essere incentrato sull’Europa che vogliamo per il futuro e sulla eventuale visione letta e descritta dagli ospiti. In realtà si sono dette delle cose un pochino diverse di questo tenore: in USA i poveri hanno votato Trump come in Italia i poveri hanno votato il MoVimento 5 Stelle e la Lega Nord; il motivo per cui i poveri hanno votato partiti populisti è per avere più soldi dallo Stato; sono nati i movimenti populisti non controllati direttamente a partire dai poveracci, e perché c’è stata una mancata gestione delle politiche (si poteva udire a distanza l’urlo di Abramo Lincoln e di Roberto Casaleggio, dall’Ade, strano che non sia intervenuto Umberto Bossi a spiegare che la Lega Nord esiste da sempre); l’America con Trump è diventata protezionista; i tassi di interesse della Federal Bank sono troppo alti; l’Europa è in mezzo alle minacce interne ed esterne; l’Europa è distrutta dalle tendenze nazionaliste; infine che si dovrà aiutare l’Africa. MENO MALE che i populisti sono a destra.
Qualche domanda da parte del pubblico, ad esempio sui giovani, in risposta solo per un attacco all Governo attuale, dicendo che tuttavia l’Europa ha speso meno in attività comunitarie, e che in Italia il peso delle migrazioni è effettivamente alto. Soros si è augurato che il Governo Trump duri poco.
Considerazioni così, in libertà, meno male che doveva essere un Festival economico su base scientifica, i contenuti di questo incontro, per lo meno, sembravano copia incolla da facebook. Lo paghiamo noi?
Beh .. nel mezzo di tutta questa serie di bestialità che non hanno alcun riscontro cartaceo o informatico, probabilmente l’unica cosa giusta da fare è spedire Soros in Africa, dove con i suoi soldi che sono pari a oltre 24,4 miliardi di dollari e la sua sedicente attività filantropica potrebbe dare una mano a salvare, che so la Libia?
A cura di Martina Cecco

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Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.