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Editoriali

40 anni da Acca Larentia

Il 7 gennaio sarà il quarantennale del Sacrificio di Acca Larentia, quello che ha finito per assumere il significato emotivo e simbolico più forte, forse perché Franco e Francesco vennero abbattuti inermi da un commando comunista e Stefano, sempre inerme, dai Carabinieri.
Allora fu chiarissimo che non solo uccidere un fascista non era reato ma che eravano soli contro tutti.

Dopo nove anni di vergognose divisioni e di esternazioni narcisistiche e pesanti, quest’anno sembra che a Roma ci sarà finalmente un corteo senza simboli e tendente all’unità.
Ma questo vale solo per Roma e per chi verrà a Roma.
Ci sono anche altre forme di celebrare i Caduti, che sono dei Presente! discreti, fuori dai riflettori, nella concentrazione spirituale. E questo, oltre ovviamente alle immancabili pagliacciate da cui non ci libereremo del tutto, vale sempre per Roma.
Ma cos’è Roma, oltre ad un luogo fisico che, oggi come oggi, in quanto tale, non merita niente?

Roma è Idea trascendente e universale nella sua particolarità divina.
Poi ci sono manifestazioni provenienti da mondi superiori che si rivelano agli uomini attraverso codici spaziotemporali, uno di questi è Acca Larentia, un episodio il cui significato non può essere vincolato a parametri di spazio e tempo.
Ecco che anche chi non verrà a Roma potrà partecipare in un modo silente, discreto, significativo, metafisico, alla Comunione del 7 gennaio.
La data, il 7 gennaio, indica un tempo all’apparenza preciso, ma che interpretando la vicenda, contiene il passato della nostra storia, il presente del nostro travaglio, il futuro di quanto riusciremo ad offrire alle generazioni che verranno dopo di noi. Il 7/1 quindi esprime 7+1=8 il numero dell’infinito, della rigenerazione, della rinascita.
Lo spazio rappresentato da Roma, è inteso solo quale centro di una dimensione molto più vasta, quella occupata dai cuori di tutti coloro che almeno una volta hanno battuto all’unisono, leggendo un libro, ascoltando una canzone, lanciando un fiore od un saluto a quei ragazzi caduti sula strada.

Ecco perché dopo aver capito tutto ciò, abbiamo deciso che da quest’anno la commemorazione di Acca Larentia apparterrà a tutti noi, traslando il senso in rito.
In qualunque posto tu abiti, recati il 7 gennaio ad un’ora qualsiasi, nella più vicina Via (o Piazza) Roma, al n°8 e deponi una candela, un fiore, un biglietto. Acca Larentia è dentro di noi e noi apriremo i nostri cuori per far vibrare l’Italia intera.

Immortala quel dono, se puoi, con una foto ma non con un selfie, perché non è agli occhi dei fascioconsumatori ma del Cielo che ci stiamo ponendo.
Presente! Nell’infinito.