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Editoriali

IN RICORDO DI DIEGO MOLTRER MILORDO

È morto nei luoghi che lui tanto amava, quella Valle dei Mocheni che ha sempre difeso come un buon padre di famiglia, Diego Moltrer Milordo.  Lo conobbi, quando era ancora presidente della comunità della Comunità Alta Valsugana e Bersntol, in occasione dell’ultima campagna elettorale per l’elezione del presidente della provincia.

A invitarmi  un nostro amico in comune che mi disse che il “Milordo” era l’esempio concreto dell’uomo del fare. Non disattese le aspettative e in quella serata di ottobre ascoltai un’amministratore che non faceva politica demagogica ma trattava concretamente i problemi della sua comunità; spiegava quanto era già riuscito a realizzare ma anche quello che si doveva fare. Il tutto in modo semplice e chiaro, un modo che ricordava tanto quelle ormai dimenticate figure del buon padre di comunità.

Moltrer Milordo era questo: un padre che aiutava continuamente e con amore quel popolo che apprezzava quanto fatto da lui ogni giorno, in un mondo caratterizzato dalla mala politica, lui rappresentava l’eccezione alla regola.

Aveva assunto la presidenza del Consiglio regionale in una fase turbolenta e si era impegnato a fondo per rafforzare la credibilità della politica in generale. Aveva affrontato con forza lo scandalo dei vitalizi, un problema che si era creato nelle passate legislature e che non vedeva lui coinvolto personalmente; era stato oggetto poi di una stampa che non guarda in faccia alle responsabilità dei singoli quanto a quella di un intero gruppo definito come “casta”, una definizione che non guarda a tutti coloro che svolgono la politica con impegno e con sacrificio.

Ha dovuto anche difendere l’autonomia regionale nei confronti di tutti coloro che continuano ad attaccarla; il Presidente intervenne a Roma alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali italiane lo scorso marzo affermando: “Ai detrattori che ancora oggi muovono attacchi all’Autonomia dico con fermezza che la strada da seguire non è quella di livellare verso il basso chi ha raggiunto traguardi importanti, ma cercare di innalzarsi allo stesso livello, costruendo finalmente quell’Italia delle Regioni, dove ciascuno amministrando il proprio territorio direttamente e nel migliore dei modi possibili, possa contribuire allo sviluppo ed alla crescita dell’intero Paese. Lavoriamo insieme per dare maggiore autonomia alle Regioni ordinarie, e non per toglierla a chi già ne ha diritto.”

Moltrer Milordo era il simbolo dell’uomo politico che guarda con spirito patrio al territorio da dove proviene. Sempre con indosso il tipico cappotto in lana cotta, era orgogliosamente originario della Val dei Mocheni. Il soprannome, “Milordo”,è dovuto al nonno che tornò a casa soltanto quando riuscì a guadagnare le prime mille lire, evento unico per la povera valle dei Mocheni. Da «quello delle mille lire», in breve diventò “Milordo”.

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