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Editoriali

PRO O CONTRO CASAPOUND?

Pro CasaPound o contro CasaPound Trento? È questo l’amletico dubbio che attanaglia le menti dei media trentini. Alcuni affermano incontri di quartiere stracolmi, altri affermano il contrario. C’è chi cita “gioiose macchine di sottoscrizione”, macchine che ricordano molto quella di Occhetto. Quella si impattò rovinosamente contro l’alleanza del centrodestra capeggiata da Silvio Berlusconi e con il sostegno del Movimento Sociale. È il lento destino a cui si sta avviando la “macchina da guerra” organizzata dalla Sinistra che a oggi non ha fatto altro che incassare insuccessi dovuta a fattori climatici, forze dell’ordine e una cittadinanza che nei fatti è incuriosita dalla novità di destra. Si aspettava la “cacciata” del nemico in tempi rapidi eppure non è ancora stato così. Alla sede di Casa Pound si guarda al futuro ricordandosi il passato, si organizzano incontri su Gabriele D’Annunzio e si parla di cultura. A qualche centinaio di metri l’incontro del vicinato alla presenza di “moderati” quali Ezio Casagranda e di Jacopo Zannini, candidato consigliere di SEL alle ultime provinciali.

Erano comunque tanti gli esponenti presenti di quel mondo ma non è nel nostro stile dar vita a polemiche. Per capire a fondo chi era presente a quell’assemblea, se era una riunione di quartiere o di partito, sarebbe necessario capire in quanti hanno votato in Via Marighetto SEL e Rifondazione Comunista. Il migliore a sdrammatizzare la situazione, direi sopratutto la confusione mediatica, resta Lucio Gardin che su Facebook a riguardo ha scritto: “Nonostante le previsioni catastrofiche, Casa Pound nella sua prima settimana di vita ha procurato meno danno alle famiglie della zona, di una slot machine in mezza giornata. Certo, piuttosto che aprire Casa Pound sarebbe stato più divertente avessero aperto una Casa Chiusa. Tuttavia, la scena presentatasi nel temutissimo giorno dell’insediamento, più che da Casa Pound era da Casa Vianello: gli anarchici-liberali a volto coperto con bastoni e mazze in mano, pronti a sfasciare qualsiasi cosa non sia di loro proprietà, e i fascisti, affacciati alla finestra di Casa Pound in mezzo ai gerani, come la signora Rottermaier. (Priebke si sarà rivoltato nella tomba) E come non bastasse, alla fine della giornata, i fascisti hanno pure chiesto scusa agli inquilini dello stabile “scusate per il disagio causato” (e qui, il movimento di Priebke è stato rilevato dall’osservatorio sismico di Verona). Ma perché gli anarchici odiano gli attivisti di Casa Pound? Conflitto d’interessi? Biodiversità? Violenza a km 0? Carpaccio d’ideologia su letto di niente?”

M.S.