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Editoriali

Senza Civettini il centrodestra trentino è più debole

Hanno vinto le malelingue, ha vinto chi voleva togliere dalla corsa un vero e proprio simbolo del centrodestra trentino. L’esclusione di Claudio Civettini rappresenta nei fatti quello che si può definire un vero e proprio autogol della coalizione.

Già nella giornata di ieri si erano rincorse voci e indiscrezioni sulla possibile esclusione di Civettini, nonostante Civica Trentina – lista che al momento lo annovera tra i propri Consiglieri – si fosse affrettata a smentire qualsiasi veto nei confronti del proprio tesserato. Si è trattato però di una voce unica, senza altri interventi da parte di LegaAgire per il TrentinoFratelli d’ItaliaUnione di Centro.

Classe ’54 e roveretano, Claudio Civettini è un dirigente d’azienda. Sposato con tre figli, ha ricoperto per più volte cariche istituzionali: consigliere circoscrizionale a Borgo Sacco, consigliere comunale a Rovereto per tre legislature e il più votato alle elezioni del 2000, dal 2004 Consigliere e Presidente del Consiglio comunale di Mori nonché Consigliere delegato alle frazioni. Ha poi ricoperto dal 2008 anche l’incarico di Consigliere provinciale e regionale, diventando – per un breve periodo – anche Capogruppo del gruppo consiliare della Lega Nord.

Attento ai temi della sicurezza, essendo stato per tre anni Vigile Urbano a Rovereto, la sua carriera professionale lo ha portato a vivere da pendolare tra RoveretoSassuolo per circa 13 anni, non mancando mai alle sedute consiliari serali “per gusto e per scelta“, non volendo abbandonare il Trentino. Con l’elezione a Consigliere provinciale, ha lasciato l’incarico di direttore commerciale a progetto in un’azienda veneta. Nel 2013 è stato rieletto in Consiglio provinciale con la Lega, ma nel corso della legislatura ha poi cambiato partito, passando a Civica Trentina.

Non sussiste problema alcuno relativamente alla candidatura di ogni Consigliere provinciale di centrodestra, ivi incluso il Consigliere Claudio Civettini” afferma in una nota Maurizio Fugatti, ma i consiglieri della Lega invece sembrano continuare sulla linea del no a Civettini, “reo” di aver lasciato il Carroccio per abbracciare il progetto della lista locale fondata da Rodolfo Borga.

Secondo un’indiscrezione lanciata ieri dalla Voce del Trentino, alcuni esponenti di spicco della Lega avrebbero minacciato il candidato Presidente di non firmare la lista qualora il nome di Civettini fosse comparso all’interno della coalizione. Alla luce del Consiglio Nazionale della Lega tenutosi oggi, il no sembra essere diventato unanime.

Il veto posto dalla Lega e ufficializzato dal segretario provinciale Mirko Bisesti rischia di minare il lavoro preziosissimo svolto nelle ultime settimane non solo dallo stesso segretario del Carroccio, ma anche dal candidato presidente Maurizio Fugatti e da Andrea de Bertoldi, che ha costruito una lista di Fratelli d’Italia più che solida per affiancare localmente il primo partito provinciale, ovvero la Lega.

Ma per arginare i consensi del centrosinistra, erano fondamentali anche i voti dei civici, perfettamente rappresentati da un politico apprezzato e stimato, anche dallo stesso Fugatti che aveva già dichiarato di non avere alcuna rimostranza sul nome di Civettini. Consensi che, con questo veto, rischiano di andare a rinforzare le due candidature – momentaneamente separate ma in continuo contatto per trovare la “quadra” – del centrosinistra autonomista.

La coalizione del cambiamento rischia di diventare un bellissimo sogno, soffocato dall’invidia e dalla paura di dover dialogare con forze vicine. “Il potere logora chi non ce l’ha” diceva un grande politico del passato recente. Evidentemente, la lezione non è stata ancora appresa.

Riccardo Ficara Pigini