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INSTAMIGRANT: TORNIAMO ALLA REALTA' SULL'IMMIGRAZIONE

La notizia di ieri del senegalese che avrebbe filmato e pubblicato passo passo il suo viaggio verso l’Europa si è dimostrata falsa. In realtà si tratterebbe di un giocatore di pallanuoto spagnolo che ha partecipato a una trovata pubblicitaria: l’hashtag #getxophoto, una rassegna fotografica che inizierà a settembre, è l’indizio della falsità dell’Odissea vissuta dal ragazzo.

Niente ventenne Abdou, niente amici senegalesi, niente “poliziotti bastardi” a picchiarlo alla frontiera. Solo una grande pubblicità che ha subito suscitato interesse: chi a contestare l’uso di uno smartphone molto costoso e l’accesso in un momento così delicato come la migrazione su un social network; chi a sostenere questo ragazzo-reporter. Servizi televisivi al riguardo dolci come una mela caramellata e smielati come i più banali film d’amore poi smentiti prontamente dall’anchorman a fine telegiornale, in quanto tutta la lettura da parte di buonisti appassionati si basava su una bufala.

La domanda è: e adesso? Già, perché la Spagna, ora, dovrà reagire in qualche modo a questo spottone “pro-immigrazione”. Non tanto perché il fatto sia accaduto veramente (infatti la Spagna, nell’arco mediterraneo, è uno degli stati più severi al riguardo), ma quanto perché, nella società “fast” e “social” in cui ci troviamo, la finta aggressione della polizia e le finte difficoltà hanno già raggiunto l’opinione pubblica. “Questo è un falso, ma se accadesse veramente? Questi poveri migranti, quante difficoltà vivono per arrivare da noi?”

Questa campagna rischia seriamente di destabilizzare una politica sull’immigrazione tutto sommato efficace come quella spagnola. Politica efficace perché anche il “bacino d’utenza” è diverso. Per fare un esempio pratico, il nostro bacino d’utenza si trova tra Tunisia e Libia, due stati in cui le tensioni sociali sono fortissime, anche e sopratutto per colpa europea. Quello della Spagna, invece, è il Marocco, uno stato dove le tensioni sociali sono quasi nulle e, anche per questo, il flusso migratorio è gestibile.

Sarà ancora possibile tutto questo? Già perché questo racconto apre una porta nuova d’accesso alla Spagna, quella dal Senegal, spinta da un’opinione pubblica votata al buonismo. Il tutto per un video di un ragazzo spagnolo.

Se basta veramente un ventenne con uno smartphone a creare una notizia, se non un caso come questo, forse bisognerebbe farsi un esame di coscienza, prima di scrivere articoli strappalacrime da smentire due pagine dopo.

Riccardo Ficara