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LA TUNISIA, L'ISIS E LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA #TUNISIAIOCIVADO

Si dice che la pubblicità sia l’anima del commercio. E in effetti è vero, nella nostra società di mercato globale, riuscire a convincere anche solo con uno slogan risulta fondamentale per “sopravvivere” o “sparire”. Questo devono aver pensato gli operatori dell’Ente Turistico Tunisino, che poche settimane fa aveva lanciato una campagna di rilancio del turismo nel territorio dello Stato nordafricano.

La Tunisia è, per gli italiani, una delle mete preferite delle vacanze all’estero. Fino al 2011 circa 500.000 italiani trascorrevano lì le vacanze. Dopo i fatti della primavera araba, il turismo ha subito un calo del 21%, e gli italiani sono passati da mezzo milione a 250.000 (pur rappresentando il 30% del mercato turistico tunisino). Come cercare di fermare il calo e provare anzi a rilanciare il “marchio Tunisia”?

“#tunisiaiocivado”. Questa la trovata dei pubblicitari: una scritta bianca su sfondo rosso, a richiamare i colori della bandiera tunisina. Una pubblicità che nulla avrebbe di male, se non fosse che arriva a circa un mese di distanza dall’attentato al Museo del Bardo di Tunisi (18 Marzo), nel quale persero la vita 24 persone, di cui 4 italiani.

“Il turismo, il Bardo, il Parlamento: ci hanno colpito proprio nel nostro orgoglio. Ma la Tunisia è un paese sicuro e non c’entra niente con l’Isis. Abbiamo smantellato la cellula terroristica, all’aeroporto sono stati rafforzati tutti i controlli, così come per strada e nei siti di interesse.” Queste le parole di Dora Ellouze, la direttrice dell’Ente nel presentare la pubblicità. Parole che, dopo i fatti di oggi, fanno certo storcere il naso.

Non mancano diversi testimonial, anche famosi, come il Ministro francese della Cultura Fleur Pellerin o l’attrice Claudia Cardinale. Per l’Italia, anche la politica Emma Bonino. Pur comprendendo l’importanza della pubblicità e auspicando alla Tunisia una prossima ripresa (economica e sociale), ci si è trovati di fronte a uno spot fatto senza tener conto che l’agguato del terrorismo era ancora presente. Così, nel nome dell’economia turistica, sono stati consegnati a Caronte molte vite innocenti.

Alfred Hitchcock diceva “Per fare un buon prodotto cinematografico, c’è bisogno di tre cose: un buon soggetto, un buon soggetto e un buon soggetto”. Evidentemente l’Ente Turistico Tunisino non conosce troppo bene Hitchcock.

Riccardo Ficara